Amianto all’ex Stere di Cardano, «blocca la bonifica l’indecisione del Comune»

Stere amianto cardano

CARDANO AL CAMPO – Parla il nuovo proprietario della ex Stere, la «bomba ecologica» a due passi dal centro di Cardano per la notevole presenza di amianto sui tetti dei capannoni abbandonati. Si tratta di Vito Rosiello, volto noto a Cardano al Campo (è stato assessore all’Urbanistica negli Anni Ottanta ed è stato anche vicesindaco). Naturalmente sarebbe il primo interessato a bonificare e a rilanciare l’area, acquistata all’asta fallimentare a febbraio 2018 con l’idea di mettere in atto un’interessante operazione immobiliare. Ma affinché l’operazione sia sostenibile sotto il profilo economico, serve una variante al Pgt. Che l’amministrazione Bellora (Pd e A Sinistra) non ha voluto fare e che ormai non farà più, dato che mancano soltanto tre mesi al voto. Dopo il rilancio del’ex Nautilus e il Progetto Alzheimer, è la terza iniziativa privata che si schianta contro il muro di Palazzo Prati, in particolare contro l’ufficio dell’assessore all’Urbanistica Elena Mazzucchelli.

Il muro del Comune

«Quando sono uscito dal tribunale la prima persona che ho chiamato è stato il sindaco», racconta Rosiello. Era convinto che l’acquisto della storica azienda tessile fosse l’inizio di un dialogo nell’interesse di entrambi: economico per il privato ovviamente, di riqualificazione di un’area degradata della città per il Comune. «Poco tempo dopo abbiamo presentato un progetto che prevedeva soltanto destinazione residenziale, con costruzioni alte al massimo due piani e dunque non impattanti», spiega. «A tale progetto ci fu risposto, dopo innumerevoli solleciti, che per poter procedere c’era necessità di addivenire a una variante del Pgt (Piano di governo del territorio) ma che stante l’avvicinarsi delle elezioni amministrative (?) di maggio 2019, non se la sentivano di procedere. Abbiamo continuato a sollecitare incontri e una definizione, ma invano».

Paradosso urbanistico

Rosiello rende noto che l’intervento coraggioso del Comune è indispensabile per far rinascere la ex Stere, perché quell’area è soggetta a un «paradosso urbanistico» e come tale servono decisioni politiche forti per trovare un’intesa e procedere così immediatamente alla rimozione dell’amianto: «Su tutta queste aree (cosa mai vista negli annali dell’Urbanistica) il Comune si riserva il 50% di proprietà da indirizzare a edilizia residenziale pubblica. Il comparto prevederebbe l’abbattimento dell’edificio insistente sulla via Ferrazzi, la demolizione dei capannoni con la possibilità di edificare poi complessivamente su meno della metà dell’area. Non può esserci interesse all’abbattimento del fabbricato esistente per poi cedere oltre il 50% dell’area libera. Per questo, e solo per questo, discussa e ridiscussa con l’amministrazione di Cardano al Campo e con i tecnici dal giorno stesso all’assegnazione dell’asta pubblica (gennaio 2018), che si è cercato di trovare una soluzione».

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