Amici della ferrovia della Valmorea a Fiab: «Amareggiati, ma pronti al dialogo»

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VARESE– Dopo che ieri, lunedì 12 aprile, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Varese aveva dichiarato che i binari dell’ex ferrovia della Valmorea si erano rivelati degli ostacoli per l’ambizioso progetto della Ciclovia, gli appassionati delle locomotive rispondono con prontezza, allontanando ogni accusa di voler interferire con la ciclabile e mostrando amarezza nei confronti delle perplessità degli ambientalisti.

Non ce lo aspettavamo

«Siamo rimasti davvero sbigottiti da queste prese di posizione da parte di Fiab, soprattutto perché il nostro atteggiamento è sempre stato collaborativo». Con queste parole il presidente dell’associazione Gli Amici della Ferrovia della Valmorea, Nicola Ferrari, risponde alle perplessità avanzate da Fiab Varese Ciclocittà relative a possibili conflitti tra la ferrovia e la futura cicalbile in Valle Olona.

«La ferrovia c’è dal 1904, cosa si aspettano che spostiamo i binari?», incalza Ferrari ripensando agli ostacoli alla Ciclovia che erano stati evidenziati dagli amanti delle biciclette. Fiab aveva infatti sostenuto che, in sede di progettazione, il percorso della ciclabile era stato modificato proprio a causa della presenza delle rotaie.

Bici e treno a “braccetto”

Gli amici della Ferrovia della Valmorea, però, ci tengono a sottolineare che le soluzioni per percorsi alternativi esistono e che la commistione tra bici e treno non è solo possibile, ma anche auspicabile. «Siamo noi i primi a voler puntare su mezzi di trasporto alternativi alle auto e non inquinanti. Infatti – continua Ferrari – abbiamo proposto numerose biciclettate anche lo scorso autunno e avevamo pensato di fare realizzare degli specifici vagoni per le bicilette».

Sempre pronti al dialogo

Insomma, i nostalgici della ferrovia sono rimasti «amareggiati» dalle dichiarazioni di Fiab, che avevano sempre considerato come un alleato e non un avversario, soprattutto nel territorio della Valle Olona. «Ci dispiace davvero di vedere questo atteggiamento, ma rimaniamo aperti e disponibili al dialogo al 100% perché pensiamo di condividere il desiderio di promuovere un turismo lento e spostamenti sostenibili nel basso Varesotto», conclude Ferrari.

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