L’amministrazione Rosa vuole essere ricordata a Lonate per aver chiuso Sap?

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Reputo l’assemblea pubblica indetta l’11 Novembre da parte dell’amministrazione Comunale, essenzialmente l’apertura di un paracadute di emergenza che ha come obbiettivo “attutire” un impatto che presto arriverà ovvero il bilancio di Sap 2021, sicuramente in negativo, magari il peggiore degli ultimi decenni.
Gli stessi relatori hanno mostrato uno schema di riepilogo dei bilanci, tutti rigorosamente con evidenti problemi, la maggior parte “messi a posto” con qualche manovra contabile in extremis, sia dalle amministrazioni precedenti sia dalla loro stessa amministrazione, però ci hanno tenuto particolarmente, con persona dedicata al ruolo, a sottolineare le modalità “rozze” di sistemare i bilanci dei loro predecessori e le modalità “professionali” che hanno utilizzato loro per le sistemazioni dei bilanci, come per esempio il mettere in perdita o a ricavo crediti e debiti dichiarati non esigibili ereditati dagli anni passati.
Non ultimo colpo di “genio”  dall’aspro assessore Ferrario per salvare il salvabile, mettere in atto una ristrutturazione della partecipata cambiando il parco mezzi.
Ma il quesito che pongo, fondamentalmente è, se hanno capito il reale problema di fondo, visto che lo hanno anche citato senza girarci troppo intorno, prezzo della manodopera a singolo operatore troppo basso rispetto ai costi. Questo problema risale, alla ormai ventennale convenzione sulla quale si tenevano i prezzi bassi per andare agilmente a pareggiare il bilancio, grazie alle vecchie entrate provenienti dalla vendita delle bollette dell’acqua.
Probabilmente l’amministrazione non vuole essere ricordata per quella che ha fatto chiudere Sap, ma ritengo che i problemi vanno sempre gestiti e non bisogna far finta che non esistano.
Le soluzioni possibili a mio parere possono essere due.  La prima è quella di impugnare i capitolati di vendita e riformulare le tariffe, adottando dei ragionamenti appropriati per coprire le spese ed essere comunque competitivi sul mercato in maniera tale che non si aumentino di troppo i costi per il cittadino. La seconda ipotesi è quella di mandare in liquidazione Sap prendendo preventivamente accordi con l’azienda che subentrerebbe sui servizi che oggi svolge Sap, su un sicuro e confermato ricollocamento dei dipendenti.
Così gli operatori potrebbero avere anche il vantaggio di un corretto inquadramento assicurativo e pensionistico adatto alla loro mansione.

Francesco Carbone 
(Presidente Fratelli d’Italia Lonate Pozzolo)

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