Sap, i conti non tornano. Lonate e Ferno sempre più lontani

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LONATE POZZOLODue i grandi assenti all’incontro pubblico su “Sap (tra realtà e bugie)” promosso nella serata di ieri, giovedì 11 novembre, dall’amministrazione comunale di Lonate Pozzolo. Al dibattito infatti non sono intervenuti il Comune di Ferno (il sindaco Filippo Gesualdi aveva altri impegni istituzionali), socio con Lonate al 50% della municipalizzata che gestisce i rifiuti, e il presidente della società Marco Pariani.

Ferno assente e inadempiente

Presenti naturalmente Lonate, con il sindaco Nadia Rosa, l’assessore al Bilancio Angelo Ferrario e il capogruppo di maggioranza Tania Manfredelli, e il vicepresidente di Sap Modesto Verderio. Verbali e bilanci alla mano, la serata ha provato che per la municipalizzata i conti non tornano. Sulla ormai nota “inversione” del ricavato vendita rifiuti con l’80% girato su Sap invece che sui cittadini l’inadempienza di Ferno è palese. Ballano poco meno di 16mila euro che l’amministrazione guidata da Gesualdi «non ha ancora versato». Ha spiegato la maggioranza lonatese: «Stiamo ancora aspettando le altre iniziative economiche che Ferno avrebbe dovuto mettere in campo dal 2019, cioè due anni fa. I numeri non mentono: le bugie non le abbiamo dette noi».
Non sono mancate accalorate difese in favore dell’amministrazione fernese da parte di Mauro Andreoli (consigliere lonatese di opposizione) e di Carlo Ferrari (consigliere di minoranza a Ferno) che ha sottolineato come l’amministrazione Gesualdi abbia portato milioni nelle casse di Sap con Malpensa (la replica di Manfredelli: «Se porto 5 e spendo 6 il risultato a bilancio è meno 1») dichiarando contemporaneamente il proprio stupore per l’assenza di Gesualdi: «Non avremo peli sulla lingua nel chiedere conto di questo alla maggioranza».

Situazione disastrosa

Il sindaco Rosa, in ogni caso, ha detto che quello di ieri sarebbe stato il primo di una serie di incontri. Ferno avrà quindi la possibilità di partecipare al confronto diretto la prossima volta. Il vicepresidente Verderio ha illustrato la «disastrosa situazione trovata in Sap frutto della politica del passato». Il riferimento va alla gestione precedente, quando il primo cittadino di Lonate era Danilo Rivolta (poi arrestato nel 2017).
Durante la serata è intervento Tiziano Bonini, imprenditore di Tornavento in area Lega con ambizioni da sindaco. Che ha dichiarato: «Non voglio che Sap sia la nostra Alitalia. Per me può chiudere adesso». E’ tornato inoltre sul tema (ancora una volta) chi “chi fa le buste paga di Sap”, una questione venuta a galla mesi fa su cui però Rosa ha già fatto chiarezza. Le buste paga di Sap le prepara infatti lo studio di cui il sindaco Rosa in passato fu socia ma del quale non fa più parte dal giugno 2018, da prima di essere eletta sindaco, proprio per evitare eventuali conflitti di interesse.
Resta invece sul piatto una domanda che forse è anche la più importante: quale sarà il futuro di Sap?

Quale sarà il futuro di Sap?

Il timore non espresso ma abbastanza tangibile è che Sap si risolva come accaduto con la Dis-Unione del comando di polizia locale, ovvero con una rottura insanabile tra i due Comuni.
Ferrario ha spiegato come Lonate sia pronto a sottoscrivere «una nuova convenzione nella quale pretendiamo un’equità di trattamento. Non esiste che Lonate paghi un servizio 24 euro l’ora e Ferno lo paghi 17 euro e 50. Pretendiamo che a fronte di uno stesso trattamento i due Comuni paghino la stessa cifra». Che Sap debba “imparare” a camminare con le proprie gambe è stato più volte ripetuto e Manfredelli ha rivolto al pubblico una domanda: «Un imprenditore con questi numeri cosa farebbe?», salvo poi aggiungere che «Sappiamo che dietro a questi numeri ci sono 40 famiglie. Ed è per questo che negli anni precedenti il Comune di Lonate ha messo delle toppe alla gestione inefficiente del passato. Noi abbiamo sempre fatto la nostra parte rinunciando a risorse che avremmo potuto investire su altro».

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