Angera, Molgora chiede scusa ai milanesi dopo la gaffe sulle seconde case

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ANGERA – «Sarò feroce», disse il sindaco di Angera Alessadro Paladini Molgora lo scorso 27 aprile, annunciando in diretta Facebook l’intenzione di bloccare l’arrivo dei milanesi nelle seconde case sul lago («Se da là qualcuno viene qua con il virus, dopo iniziamo a ballare anche noi). Le sue parole hanno avuto un’eco mediatica a livello nazionale scatenando un ampio dibattito ma soprattutto l’indignazione di tanti abitanti del capoluogo lombardo che da sempre alimentano il turismo angerese. Tanto che il sindaco è stato costretto a chiedere scusa.

Una dose di humour

«Beh, se vi ho offeso, vi devo delle scuse», scrive Molgora sempre sui social in risposta a uno dei tanti commenti di persone che hanno interpretato come un affronto le sue dichiarazioni. E spiega: «Però voglio precisare che la frase era rivolta in maniera precisa ma con una dose di humor a quelle persone che pur sapendo del divieto, almeno fino al 18 maggio, nottetempo nel fine settimana vengono ad Angera. Non parlo di condizioni ipotetiche. Il virus lo si sconfigge tutti insieme. Se non si cerca di mantenere il distanziamento sin tanto che sarà necessario, diventa difficile liberarsi dal virus, con tutte le conseguenze che conosciamo e quelle che potremmo ritrovarci, di cui ancora intravvediamo solo i possibili risvolti. L’affermazione non era certo rivolta a chi perché possiede seconde case debba essere discriminato. Né tantomeno perché “Milanese”, piuttosto che meridionale o di qualsivoglia altra origine. Era riferita solo ed esclusivamente a chi, seppur esausto, cerca di eludere le norme, mettendo a rischio l’incolumità degli altri. A proposito, mi trovo nella condizione di non poter essere nemico dei milanesi, essendolo io stesso.  Spero di aver chiarito l’equivoco e torno a chieder scusa a coloro a cui potrei aver offeso la propria sensibilità».

La stampuccia

E’evidente che Molgora non si aspettava tanto clamore. La sua diretta Facebook è stata ripresa da numerosi giornali nazionali, tra cui Repubblica, e persino dalla stampa partenopea che ha trovato analogie tra le sue dichiarazioni e quelle del governatore campano Vicenzo De Luca, accusato di razzismo nei confronti dei milanesi quando voleva chiudere i confini regionali. Un’improvvisa popolarità che a Palazzo deve aver generato evidente nervosismo tanto che il sindaco angerese, in un altro post, ha finito per attaccare i giornalisti, in particolare quelli di Malpensa24, definendoli «stampa da gossip» e «stampuccia», colpevoli di aver semplicemente riportato quanto da lui dichiarato pubblicamente in un video. Un attacco di difficile comprensione, il cui unico risultato è aver allungato l’elenco delle persone a cui deve chiedere scusa.

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