Franzi, “La OJM nel gruppone di metà classifica”

Antonio Franzi Gazzetta Basket

VARESE – Approfittando della pausa per le Nazionali di basket, abbiamo sentito alcuni autorevoli colleghi della carta stampata sul campionato in corso d’opera e sulla stagione della Openjobmetis Varese. Incominciamo dal varesino Antonio Franzi, giornalista de La Gazzetta dello Sport.

Campionato falsato dal Covid?

“Senza alcun dubbio. Le società sono in gran parte in difficoltà, a parte quelle legate ai pochi mecenati. Non a caso si stanno valutando diverse opzioni, la scelta di cambiare il format del campionato è una possibilità”.

Cambio del format della serie A. Se si, come?

 “Difficile dirlo, ma sicuramente penso di sì. Tutto dipenderà dall’andamento della pandemia. Mi pare che l’intenzione della Lega Basket sia quella di chiudere almeno il girone d’andata per poi definire una griglia credibile. Vediamo se soltanto per determinare le partecipanti alla Coppa Italia o anche per valutare una ipotesi di allargamento dei play-off”.

Quali valori tecnici ha espresso sin qui il campionato?

Milano è sicuramente un filo superiore a tutti, ma la Virtus Bologna sta risolvendo i suoi problemi di chimica e lo stesso vale anche per Venezia. Dietro a queste 3 big regna un grandissimo equilibrio, rotto dalle difficoltà societarie della Virtus Roma e da un qualsiasi “accidente” possa accadere alle altre squadre. La dimostrazione è la Fortitudo Bologna, incredibilmente ultima e la stessa Brescia, deludente rispetto ai pronostici della vigilia”.

Come sta il movimento cestistico italiano (Federazione e LBA)?

 “Il 2020 lo definirei annus horribilis per tutti i movimenti sportivi e, in particolar modo, per il basket. Le casse delle nostre società piangono. Non possono contare su contratti televisivi tipo quelli del calcio e hanno perso molti sponsor, tranne qualche rara eccezione di mecenatismo. Ma il crack più rilevante è quello delle porte chiuse: i tifosi sono sempre stati il 6° uomo in campo e il ticketing contribuiva ad alleviare le perdite. Guardando i lati positivi, mi sembra di percepire che stia emergendo qualche giovane interessante. Nel nostro campionato cito Alessandro Pajola e Tommaso Baldasso, così come Davide Casarin. Sulla rampa di lancio ci sono Matteo Spagnolo e Paolo Banchero, che dovrà però confermare “al piano di sopra” le sue potenzialità. Confesso invece che non mi aspettavo le difficoltà di Davide Moretti. In generale, però, a livello nazionale e varesino, è clamorosa la mancanza di lunghi. Se pensiamo solo a qualche anno fa, nella nostra provincia, i pivottoni che c’erano per la serie A e per le minors… Adesso il deserto o quasi”.

Un giudizio sulla Openjobmetis Varese?

 “Questa estate, quando la società ha costruito questo gruppo, eravamo piuttosto contenti e pensavamo, io in primis, ad un campionato di buon livello. Poi abbiamo confrontato il roster della Openjobmetis a quello delle altre squadre e un po’ di preoccupazione è arrivata. Dopo sono arrivati i problemi: l’esonero di Attilio Caja, il necessario adattamento di coach Massimo Bulleri, gli infortuni di Ferrero e De Vico, i 31” di Jalen Jones… Sono comunque fiducioso, perchè basta poco per cambiare l’equilibrio. A Trento secondo me si è vista la mano dell’allenatore, soprattutto in difesa, con una zona che ha “sigillato” l’area in maniera più convincente. Non sarà facile, ma io credo che Varese possa comunque giocarsela con il gruppone di metà classifica. “Accidenti” permettendo…”.

Antonio Franzi Gazzetta Basket – MALPENSA24