AQUILOTTO DELLA VALLE DEL SEVESO: “Per la Champions servono i gol: crisi Immobile”

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Teodor Nasi 

Il pareggio di domenica sera contro la Fiorentina non è stato giusto per quello che si è visto in campo. Inzaghi stesso ha ammesso che un punto non serve a niente. Vinto il derby in maniera spettacolare, giocando da grande, umiliando i cugini e facendo un primo tempo da dei del pallone con la Fiorentina, il punto rimane: siamo o no da Champions? Anche Inter, Napoli e Roma con la Fiorentina hanno pareggiato a Firenze. L’Atalanta ha perso. Quindi siamo al livello delle altre concorrenti per il quarto posto, almeno allo stato delle cose. Il problema sono i gol che non arrivano. Dal girone di andata non abbiamo mai fatto più di un gol a partita, tranne che al derby. E se il problema sono i gol che non arrivano, questo significa che il problema sono gli attaccanti, primo tra tutti Immobile. Ovviamente è quasi una bestemmia parlare male del campano, ma bisogna essere realisti. Se al derby non fosse stato per il Tucu che procura il rigore, e al Franchi sempre per Correa che fa un paio di assist nell’azione del gol, Ciro il Grande sarebbe a bocca asciutta. In altre parole, la Lazio lì davanti è solo il Tucu, gli altri sono esecutori. Milinkovic va a ondate, la squadra dietro tiene, Strakosha è in stato di semi grazia, ma non basta. Tuttavia bisogna crederci perché ci sono ancora da giocare diversi scontri diretti: le milanesi a San Siro e l’Atalanta in casa. E negli scontri diretti, a fine stagione, vengono in mente i momenti esaltanti in cui la squadra era in mano a Zoff e tiravamo al secondo posto, con umiltà, rigore e macinando gioco. Inzaghi non è Zoff, è un pischello in confronto. Non sempre azzecca i cambi, quest’anno è opaco nelle scelte. La tenuta della squadra dipende dall’allenatore e mai come oggi Inzaghi appare nel pallone per la difficoltà che ha sempre avuto nel fare il passo giusto al momento decisivo. Quindi la domanda è: vogliamo andare in Champions? Se sì, non basta crederci, bisogna sacrificare molto, prima di tutto l’orgoglio e partire dal rimedio alle mancanze, senza che ci siano intoccabili.

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