Riapre l’asilo di Bodio. Fontana: «Non possiamo permetterci un altro lockdown»

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BODIO LOMNAGO – «Non possiamo permetterci un altro lockdown: scuola e lavoro non si toccano». È questo il monito riguardo alle nuove restrizioni antiCovid lanciato oggi, sabato 17 ottobre, da Attilio Fontana in occasione della sua visita all’asilo “Sant’Anna” di Bodio Lomnago: a salutare la riapertura della scuola materna, insieme al presidente di Regione Lombardia erano presenti Emanuele Monti, presidente della commissione regionale della Sanità, il sindaco Eleonora Paolelli e il parroco don Carlo Colombo, presidente della struttura.

«Ciò che succederà è in mano nostra»

«Ho appena ricevuto un lancio d’agenzia secondo il quale Angela Merkel sta invitando la Germania a rimanere a casa», ha reso noto Fontana nel corso della cerimonia. «Siamo in contatto costante con loro e con la Francia, dove la situazione si fa sempre più difficile. È possibile, grazie agli studi compiuti, calcolare le probabilità di come si evolverà nelle prossime settimane. Ciò che succederà è in mano nostra: seguire le misure che abbiamo stabilito servirà a evitare che ne vengano prese in futuro di più pesanti. L’Italia non può più permettersi un lockdown. E scuola e lavoro non si possono e non si devono toccare. Dobbiamo tenere duro insieme».
«Attilio è sempre stato presente e ha dovuto prendere in solitudine decisioni difficili, e forti», ha esordito Monti, esprimendo il proprio sostegno al presidente della regione. «Sono arrivate risorse concrete per tutti i lombardi: per noi il tema della famiglia è centrale. Sono un cittadino della Valbossa e Bodio Lomnago, Comune di milleduecento abitanti, si distingue sempre per grandi iniziative, come il tavolo sulla prevenzione del tumore al seno al quale ho appena partecipato. E l’emergenza ha rafforzato il senso di comunità che ci fa andare avanti».

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«Una ripartenza tutt’altro che scontata»

«È un momento delicato, e il Coronavirus ci mette ancora i bastoni tra le ruote; non sappiamo cosa succederà», ha commentato Paolelli. «Non dobbiamo però considerare le restrizioni sulla base del nostro interesse personale, ma come rivolte al benessere dei nostri figli. E il sostegno di enti come Regione Lombardia è fondamentale: tutti i Comuni ne hanno bisogno, altrimenti non potrebbero andare avanti. Oggi come oggi questo tipo di beneficenza è sempre più difficile. Ma ci rimbocchiamo le maniche».
«È una ripartenza tutt’altro che scontata», ha dichiarato Roberto Sasso, consigliere di amministrazione che con il vicepresidente Stefano Buzzetti ha ricordato i mesi del lockdown: «Stavamo preparando un carro di Carnevale quando ci è stato detto che lunedì la scuola sarebbe rimasta chiusa. A quella prima settimana se ne è aggiunta un’altra, e un’altra ancora: sappiamo com’è andata a finire». L’ente, pur essendo senza scopo di lucro, ha preso la decisione di non chiedere più le rette: ad aprile è arrivata la manifestazione d’affetto del loro versamento attraverso donazioni.
«Il nostro fiore all’occhiello è il giardino, che richiede una consistente manutenzione. Non avremmo potuto farcela senza i contributi del Comune e di Regione Lombardia. E non dimentichiamo l’opera del nostro cuore pulsante e motore: le maestre, che in quei mesi, sebbene impegnate con le rispettive famiglie, attraverso i video non hanno mai fatto sentire la loro mancanza».

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