Tecnologia e assistenza agli anziani, l’Insubria lancia un sondaggio online

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VARESE – Che cosa succede quando un anziano non autosufficiente ha bisogno di compilare un modulo, prenotare una visita, dialogare con un ente o un’istituzione? I cosiddetti badanti, spesso stranieri, conoscono abbastanza l’italiano e i meccanismi della burocrazia per poterli aiutare? Per rispondere a queste domande Agevola, progetto dell’Università dell’Insubria in partenariato con l’Università di Milano, ha proposto ieri, mercoledì 3 giugno, un sondaggio online dedicato alla provincia di Varese che analizza in particolare gli aspetti legati alla comunicazione e al rapporto con la tecnologia, ma riserva qualche quesito anche all’impatto dell’emergenza Covid-19.

Sito web e applicazioni per smartphone e tablet

Agevola, ovvero «Assistenza, gestione, volontariato, anziani. Strumenti multilingui per l’assistenza agli anziani», è un programma triennale avviato nel 2018 grazie a un bando di ricerca scientifica di 200mila euro di Fondazione Cariplo vinto dal Disuit, il Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio dell’Insubria. Ne sono responsabili Alessandra Vicentini, docente di lingua inglese dell’ateneo, e Kim Grego dell’Università di Milano, che coordinano un gruppo di ricerca di cui per l’Insubria fanno parte Daniel Russo, Daniele Grechi, Federico Pasquaré Mariotto e Giulia Rovelli.
Lo scopo del sondaggio è studiare le tre componenti del fenomeno dell’assistenza domiciliare nella provincia di Varese e il loro rapporto con la tecnologia: gli assistenti familiari (per semplicità badanti), gli anziani assistiti e le famiglie degli anziani assistiti. Si punta a raccogliere dati e informazioni utili per l’obiettivo di Agevola, ovvero la creazione di un sito web e di applicazioni per smartphone e tablet in lingua russa, ucraina, ispanoamericana, inglese e italiana: strumenti attraverso i quali l’assistente familiare può trovare testi tradotti e vademecum per svolgere il ruolo di intermediario fra le istituzioni e gli anziani.

Le tre popolazioni di riferimento

Come ha spiegato Vicentini, «la finalità dello studio è principalmente conoscere le esigenze comunicative delle tre popolazioni di riferimento (assistenti familiari, anziani assistiti e famiglie di anziani assistiti) e approfondire i loro rapporti anche nei confronti delle istituzioni, soprattutto amministrative e sanitarie. Le domande per i badanti riguardano il loro percorso migratorio e l’acquisizione delle competenze professionali e linguistiche per svolgere le loro attività quotidiane, mentre i quesiti per anziani e famiglie si focalizzano sulla relazione lavorativa e interpersonale con l’assistente familiare, con un focus finale sui potenziali cambiamenti derivanti dall’attuale emergenza sanitaria relativa al Covid-19».
Nell’ambito di Agevola, all’Insubria sono già state organizzate due iniziative di rilievo: una tavola rotonda e un convegno che hanno permesso lo scambio di idee e di esperienze tra i numerosi attori coinvolti. Inoltre il progetto ha partecipato a numerosi eventi anche internazionali, per esempio lo scorso anno a Tokyo. Non appena possibile saranno organizzati altri incontri per diffondere i primi risultati sul territorio.

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