Alla Provvidenza di Busto altri guariti dal Covid. Si punta a riaprire ai familiari

BUSTO ARSIZIO – Istituto La Provvidenza, la «situazione attuale» dell’emergenza Coronavirus è «in progressivo miglioramento». Lo rivela il presidente dell’ente, dottor Ambrogio Gobbi, annunciando che ci sono alcuni ospiti contagiati che hanno avuto il tampone negativo e che sono «ufficialmente guariti» dal Covid-19. Una notizia che dà sollievo, dopo tre mesi complessi e delicati, mentre anche gli altri ospiti contagiati sono in condizioni stabili, che vanno verso il miglioramento. Così nella struttura di via San Giovanni Bosco si può iniziare a pensare alle «modalità di riapertura in sicurezza ai famigliari» degli ospiti, che ormai da tre mesi non possono più entrare all’interno dell’istituto: in attesa del via libera di Regione Lombardia, si stanno studiando i percorsi in sicurezza che permetteranno l’accesso agli ospiti.

La nota dell’Istituto

Il dottor Ambrogio Gobbi informa con estremo piacere la cittadinanza che la situazione attuale dell’Istituto, è in progressivo miglioramento.

Non registriamo ad oggi nuovi casi di anziani positivi al Covid-19; abbiamo iniziato a eseguire inoltre nuovamente i tamponi sugli anziani risultati positivi nelle scorse settimane, le cui condizioni cliniche sono in ogni caso stabili ed in progressivo, costante miglioramento.

Alcuni ospiti a cui è stato effettuato il tampone naso-faringeo di controllo sono risultati negativi, quindi ufficialmente guariti; questo risultato ci rende felici e orgogliosi di tutto il nostro personale, che ha continuato e continua tutt’ora a lavorare senza sosta per arginare e combattere la diffusione del virus.

Questa situazione è per noi un ottimo segnale per il futuro, che ci consente – in attesa delle indicazioni da parte degli organi competenti – di pensare in maniera ancora più puntuale e precisa alle modalità di riapertura in sicurezza dei famigliari. Stiamo lavorando per questo a un piano di ripresa delle visite ma è fondamentale infatti che la riapertura sia pensata e prevista con la massima attenzione e sicurezza possibile.

Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi attivata per aiutarci a sostenere le spese per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per tutelare i nostri operatori socio-sanitari e donare una casa sicura ai nostri anziani; la grande solidarietà creata intorno al nostro progetto di crowdfunding ci ha consentito di raggiungere un risultato straordinario.

Tre mesi drammatici

L’emergenza Covid-19 è esplosa all’interno della casa di riposo di Busto Arsizio a metà marzo, quando il presidente Gobbi aveva rivelato il primo caso di positività al tampone di un anziano ospite della struttura, che viene subito isolato nell’hospice, dove non c’erano altri pazienti. Nel giro di pochi giorni, emergono altri casi e i primi decessi, con un’escalation che ha preoccupato l’intera città e che ha mobilitato una grande gara di generosità. Nell’ultimo report del presidente Gobbi, ai primi di maggio, su 300 tamponi effettuati erano stati trovati 45 anziani positivi al virus. Ora, con le prime guarigioni, si comincia a vedere una via d’uscita all’emergenza anche in Provvidenza, anche se gli ospiti positivi, pur essendo in gran parte asintomatici e in buone condizioni, continuano a rimanere isolati nei reparti Covid.

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