«Se vogliamo integrarci dobbiamo conoscere la vostra cultura»

associazione immigrati cardano

CARDANO AL CAMPO – A cinque anni dalla tragica scomparsa di Laura Prati, una delle più concrete testimonianze del suo messaggio politico è l’associazione immigrati che porta il suo nome. Ieri, sabato 7 luglio, con il loro striscione si sono fatti immortalare in uno scatto durante una gita culturale in giornata a Trieste, con visita ai più importanti monumenti della città. Partenza all’alba dal centro di Cardano con il pullman: all’appello erano in 52, tra cui tantissime donne, stranieri originari soprattutto dell’India, Pakistan, Bangladesh, Marocco e Sri Lanka. «Vogliamo integrarci. Per farlo il modo migliore è conoscere la vostra cultura».

Una scuola in Bangladesh

Realizzare una scuola in una delle zone più povere del Bangladesh resta il principale e ambizioso progetto dell’associazione “Immigrati di Cardano al Campo per Laura Prati”, creata dagli extracomunitari residenti in città con lo scopo di formalizzare e portare avanti quel progetto di integrazione e dialogo che la sindaca uccisa a luglio 2013 aveva intrapreso con le comunità presenti sul suo territorio. Un progetto sostenuto anche dall’allora sindaco di Milano Giuliano Pisapia con un contributo pervenuto da Palazzo Marino.

Le battaglie per l’integrazione

Laura Prati, prima come assessore alle Pari opportunità e poi con indosso la fascia tricolore per due anni, lavorò davvero sull’integrazione e in particolare sull’inclusione sociale delle donne straniere, spesso chiuse in casa e lontane anni luce dalla vita reale del paese in cui sono state catapultate. Non è un caso, dunque, che alla presidenza ci sia proprio una rappresentante del genere femminile, Morzena Begum. Un altro esempio? Nel 2008, con la Lega Nord che andava a gonfie vele, richiamò l’attenzione dei media nazionali perché Cardano fu il primo Comune della provincia di Varese a organizzare un corso di lingua e di cultura araba per gli studenti delle scuole elementari e medie. In molti gridarono alla scandalo, ma lei rispose così: «E’ semplicemente un’opportunità per i ragazzi italiani di conoscere una nuova lingua e i costumi di una delle più grandi comunità presenti sul territorio. Per gli alunni stranieri, magari nati in Italia, è invece un modo per non dimenticare da dove vengono e per essere orgogliosi della loro cultura. Proprio come i nostri italiani, emigrati per cercare fortuna all’estero». L’ultima iniziativa, in ordine cronologico, risale invece all’inverno 2012, quando con un atto di consiglio comunale concesse la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati in Italia come segnale inequivocabile mandato al legislatore nazionale affinché si riformasse la normativa secondo il principio dello ius soli. Ecco perché, quando ci furono le primarie del 2012 (e gli stranieri residenti avevano diritto di voto) moltissimi extracomunitari si presentarono ai seggi per sostenere Prati, orgogliosi di poter esercitare il diritto di scegliere il loro sindaco. Ora invece portano avanti il suo nome con un pullman in giro per l’Italia e con il sogno di costruire la scuola “Laura Prati” dall’altra parte del mondo.

Associazione immigrati cardano – MALPENSA24