Somma, è scontro a sinistra sulla privatizzazione del nido

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SOMMA LOMBARDO – Sono contrari i sindacati, le opposizioni (a partire da Forza Italia), ora anche la sinistra extraconsigliare, allibita dal fatto che sia proprio  un’amministrazione di centrosinistra (Pd, Sinistra per Somma, Somma al centro, Somma civica) a semiprivatizzare dopo 40 anni di attività l’asilo nido comunale Gemma Missaglia. «Privatizzare l’asilo nido comunale di Somma Lombardo come intende fare l’amministrazione del Pd è una pessima idea che provoca due danni: alle famiglie che si vedranno restituire un servizio peggiorato per la cura dei propri bambini e alle operatrici che vi lavorano», scrivono in una nota dal comitato provinciale di Liberi e uguali.

Privatizzare: una scelta non una necessità

Di fronte ai pensionamenti delle lavoratrici comunali, il Comune di Somma Lombardo ha deciso di non assumere nuovo personale. Preferisce invece affidarsi alle cooperative che si avvarranno di lavoro precario. «I lavoratori saranno più sfruttati e ricattabili, meno pagati», attacca Leu. «Tutto questo è una scelta, non una necessità. Le nuove norme consentono a ogni Comune di assumere personale educativo proprio per poter continuare a garantire i servizi educativi pubblici locali. Una scelta che non riguarda solo la qualità del lavoro. L’asilo nido è un luogo che accoglie bambini e bambine fino a 3 anni: è dunque un servizio che tratta con persone fragili, che hanno bisogno di attenzione e competenza. Un servizio dove serve costruire un rapporto di fiducia con mamma e papà, che giustamente si preoccupano della qualità delle attività educative, della formazione del personale, che l’ambiente sia accogliente e sicuro. Garantire continuità educativa è un elemento essenziale di questo servizio e la precarizzazione del lavoro ha sempre portato soltanto un aumento vertiginoso del turn over».

 Sulla pelle dei bambini

Liberi e uguali ritiene miope la riorganizzazione del Missaglia portata in giunta dal vicesindaco Stefano Aliprandini (Pd) e condivisa dall’intera maggioranza: «Risparmiare sulla pelle di chi lavora e sulla qualità della vita dei bimbi del nido e delle loro famiglie è insensato. E non siamo neppure sicuri che tutto questo porterà  a un risparmio di spesa. Tutte le privatizzazioni portano in genere a una diminuzione del costo iniziale e poi a un aumento superiore negli anni successivi. Con il lavoro esternalizzato a cooperative, il Comune dovrà pagare, infatti, non solo il lavoro delle educatrici, ma anche contribuire al profitto e ai costi di gestione della società. Chiediamo all’amministrazione di riconsiderare la propria scelta: assicurare il benessere dei piccoli dovrebbe essere il compito di una amministrazione che ha a cuore il futuro dei propri cittadini».

somma asilo nido – MALPENSA24