Azione: «Senza Gregori cambia il simbolo, non il progetto. Con noi civici e giovani»

varese azione gazebo

VARESE – Cambia il simbolo, a causa dello strappo di Mauro Gregori e La Civica. Non il programma. «E con orgoglio – dicono gli esponenti di Azione – presentiamo una lista forte, con 32 candidati di cui 12 donne, e un’età media che supera di poco i 38 anni. Un segnale: vogliamo portare in politica un’aria nuova e giovane».

Divorzio metabolizzato

Una cosa va detta: Carlo Alberto Coletto, candidato sindaco di Azione non si è mai scomposto: né davanti alla straripante presenza di Mauro Gregori (che a lunghi tratti appariva come il vero candidato sindaco del gruppo), né di fronte al mezzo terremoto provocato dal divorzio con il leader de La Civica. In entrambe le situazioni ha sempre dimostrato quell’aplomb che sta caratterizzando la sua candidatura.

E che lo strappo sia ormai stato metabolizzato da tutto il gruppo di Azione viene fuori al gazebo organizzato per la raccolta firme (oggi, sabato 28 agosto). «Siamo ripartiti più forti e ancora più convinti di prima – spiegano Coletto e il coordinatore del partito di Calenda Maurizio Marin. In considerazione anche del fatto che la perdita di un singolo non intaccato il nostro progetto, in cui la componente civica, alla quale siamo molti vicini per l’impostazione del nostro movimento, continua ad avere un ruolo importante».

I civici che non hanno seguito Gregori

Gregori, infatti, ha creato uno strappo, ma non uno smottamento. Dei civici, che facevano riferimento a lui, in buon numero sono rimasti con Azione. Ovvero: Raffaella Demattè, Sara Pennacchio, Mara Grisoni, Marco Padula e Arturo Bortoluzzi. «Rispettiamo le scelte personali – ha spiegato Raffaelle Demattè – ma con Azione abbiamo iniziato un percorso mesi fa. Progetto nel quale vedo riconosciuto, ancora oggi, il ruolo dei civici. Per questo abbiamo scelto di continuare questo cammino».