Coltellate ad Azzate: l’aggressore risponde al Gip. Per ora resta ai domiciliari

tribunale di varese

AZZATE – Non si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha risposto al Gip di Varese Anna Giorgetti il 40enne arrestato nella tarda serata di sabato con l’accusa di aver accoltellato un collega di lavoro in un’azienda di via 2 giugno ad Azzate. L’uomo è accusato di tentato omicidio. Sul contenuto dell’interrogatorio, però, vige il massimo riserbo. «Non voglio entrare nel merito delle dichiarazioni» dice infatti il difensore dell’uomo, l’avvocato Stefano Bruno, che ha poi chiesto l’applicazione di una misura di custodia meno afflittiva rispetto a quella attuale.

Ai domiciliari per 3 mesi

Il Gip ha invece mantenuto gli arresti domiciliari ma per un termine di soli 3 mesi. Il giudice per le indagini preliminari ha valutato la vicenda come poco comprensibile e, dunque, meritevole di un lavoro di indagine. Indagine che dovrà quindi essere protetta. I tre mesi di custodia ai domiciliari daranno al pubblico ministero il tempo necessario per gli opportuni approfondimenti investigativi. L’avvocato Bruno precisa «Che il mio assistito è incensurato e certo non è Jack lo Squartatore. Si trova nella condizione in cui ci troviamo tutti noi». Stando a quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Varese (che hanno anche recuperato l’arma) il 40enne avrebbe colpito il collega di 52 anni alla schiena con un’arma da taglio al culmine di un diverbio per dissapori legati all’ambito lavorativo.

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