Bertolaso: «Un freno al Covid con 100mila vaccini al giorno. E mascherine all’aperto»

MILANO – «Dopo il ponte dell’Immacolata arriveremo a 100mila vaccinazioni al giorno. L’impulso alla campagna della terza dose è decisivo per frenare l’aumento dell’incidenza dei contagi». È il percorso tracciato dal consulente per la campagna vaccinale di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, per centrare l’obiettivo di «un Natale più sereno», nel corso della maratona in diretta Facebook “Stop ai dubbi” con gli esperti. Dal braccio operativo dell’amministrazione di centrodestra arriva un “assist” ai sindaci (come il meneghino Beppe Sala e il varesino Davide Galimberti) che hanno messo in campo le ordinanze per l’obbligo di mascherina all’aperto: «In questo momento è bene essere prudenti – le parole di Bertolaso – condivido le misure adottate da alcuni sindaci che, più preoccupati di altri, hanno chiesto di indossare la mascherina anche all’aperto».

Impulso alle terze dosi

«Fino a sabato abbiamo fatto circa 40-45mila terze dosi al giorno, a partire da oggi siamo sopra le 50mila, per la fine di questa settimana faremo 70-75mila vaccinazioni. Dalla settimana prossima, subito dopo il ponte dell’Immacolata, arriveremo a 100mila dosi. Il mese di dicembre sarà decisivo per riuscire a contrastare la situazione epidemiologica che, rispetto a qualche settimana fa, è sicuramente peggiorata ma siamo ben lontani dallo scenario di un anno fa» così Guido Bertolaso ha fatto il punto sulla campagna vaccinale in Lombardia, alla luce delle crescenti preoccupazioni per la crescita dei contagi. «Se la campagna vaccinale della terza dose dovesse avere quell’impulso al quale tutti stiamo puntando e per cui siamo tutti determinati e se, per esempio in Lombardia, riuscissimo a fare 2,5 milioni di terze dosi che siamo in grado di fare da oggi fino a Natale, probabilmente riusciremmo a frenare molto l’aumento dell’incidenza in Lombardia e quindi potremmo trascorrere un Natale più sereno».

«Vaccinatevi subito»

Bertolaso ha anche annunciato che «il vaccino che useremo di più in Lombardia sarà Moderna, che è sicuro e ben gestibile, anche meglio gestibile di Pfizer. Andate tranquillamente a fare Pfizer e Moderna, perché non ci sono difficoltà e dubbi di alcun genere. In questi giorni in alcuni centri vaccinali anche in Lombardia ci sono state un po’ di code, causate da diversi fattori ma uno mi piace sottolinearlo. Diverse persone che si sono presentate per la terza dose chiedevano di avere la terza dose con Pfizer anziché con Moderna, solo perché avevano letto che per la terza dose con Moderna serve mezza dose. Il semplice fatto che qualcuno abbia strumentalizzato questa decisione, che è stata adottata solamente su base scientifica, ha causato una serie di resistenze e ritrosie che sono ingiustificate, come avete sentito dagli esperti». Il consulente della campagna vaccinale invita poi ad evitare il test anticorpale per decidere se fare o meno la terza dose: «Non spendete dei quattrini inutilmente e andate a fare la terza dose che è gratuita».

Le risposte ai dubbi

La maratona di tre ore in diretta Facebook ha dato spazio a tutte le domande e risposte necessarie per “smontare” i dubbi più frequenti che finora hanno frenato la campagna della terza dose. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, ha ribadito che il vaccino anti-covid «è super sicuro. È stato fatto in fretta, ma è stato fatto con tutte le caratteristiche che servono per avere un prodotto sicuro, Ormai questo vaccino è stato dato a miliardi di persone al mondo e nulla è così sicuro come questo vaccino: se voi date l’aspirina a miliardi di persone al mondo avete molti morti». A proposito del rischio miocardite, invece, il direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas, Alberto Mantovani, ha ricordato che «è un evento rarissimo, riguarda in prevalenza i maschi giovani ed è una miocardite benigna, che non uccide, che si risolve con farmaci convenzionali antinfiammatori, mentre la miocardite da malattia da Covid-19 è gravissima».

E la variante Omicron?

E sulla nuova variante Omicron ha aggiunto: «Sappiamo ancora molto poco. Non sappiamo con esattezza se corra o si replichi di più, non sappiamo se e in quale misura buchi le difese immunitarie. C’è una certa preoccupazione ma non lo sappiamo ancora e non sappiamo nemmeno se causi malattia più o meno grave. I laboratori di tutto il mondo, anche il mio per la parte di nostra competenza, durante il fine settimana erano al lavoro per rispondere a queste domande». In ogni caso «i vaccini hanno protetto, magari un po’ meno, ma hanno protetto contro le varianti – chiosa Mantovani – quindi vacciniamoci, è il miglior modo per affrontare una eventuale nuova variante».

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