Azzate, i Fratelli avvertono Simone e Triveri: «Via i veti o corriamo da soli»

Martignoni (a sinistra) l’assessore regionale Caruso e Geronimo La Russa a Palazzo Lombardia

AZZATE – I Fratelli alzano la voce: «O cadono i veti sui nomi che vorremmo indicare da mettere in lista, oppure lavoreremo su una coalizione di centrodestra alternativa. Del resto gli esempi non mancano a partire da Angera». Le parole sono di Giuseppe De Bernardi Martignoni, punto di riferimento provinciale del partito della Meloni, consigliere regionale e regista della partita elettorale delle prossime amministrative. I destinatari sono Raffaele Simone, candidato sindaco in pectore (il suo nome è stato messo e condiviso sul tavolo del centrodestra) e Antonio Triveri, consigliere di minoranza e (dicono i suoi) deus ex machina del fronte civico-politico opposto alla Bernasconi band.

Frizioni pre elettorali

Anche ad Azzate si ripete la stessa storia: Fratelli d’Italia, che viaggia con il vento il poppa, mostra i muscoli. Soprattutto a chi tenta di fare le pulci al partito della premier. Succede un po’ ovunque, in alcuni casi il tira-molla rientra, mentre in altri la corda si spezza. La sensazione è che nel centrodestra di Azzate il tiro alla fune sia appena iniziato, i margini per limare gli spigoli ci sono. Fratelli d’Italia l’ha dimostrato quando si è già detta disponibile a sostenere Simone, ma De Bernardi Martignoni è stato anche chiaro. E la sua uscita, tradotta, significa: «Non è che se vi diamo un dito vi prendete anche il braccio». E il braccio in questo caso sono i possibili candidati. Pare, infatti, che una parte del centrodestra abbia detto “niet” alla candidatura di Mehmet Ergin, noto e stimato commerciante azzatese e già candidato nel 2013 nella lista del candidato sindaco leghista Nicola Varalli.

Martignoni non entra nel dettaglio: «Non ha senso star qui a parlare dei singoli casi – conclude – credo sia una questione di metodo e di condizioni che da un lato vengono poste, ma dall’altro non è detto che debbano essere accettate».