Azzate, il centrodestra ha scelto il candidato sindaco: Simone ci riprova

AZZATE – C’è il secondo candidato sindaco per le elezioni amministrative di primavera. Dopo l’annuncio della discesa in campo di Antonio Facciuti per Movimento Alternativo (candidato di cui si sono un po’ perse le tracce) ora tocca al centrodestra. La coalizione composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia pare abbia deciso (il condizionale è d’obbligo perché la strada è ancora lunga e i problemi non mancano) di puntare su Raffaele Simone (nella foto). Simone è già stato candidato sindaco cinque anni fa ed è attualmente consigliere di opposizione. Il suo nome è stato messo sul tavolo del provinciale in una recentissima riunione: nessuno dei capataz del centrodestra ha fiatato.

Il bis di Simone

Manca ancora l’ufficialità poiché al tavolo politico del centrodestra ci sono ancora diversi angoli da smussare. Al momento però nessuno ha posto veti sul candidato sindaco e Raffaele Simone sembrerebbe poter allineare tutte le forze di partito. Certo non mancano gli angoli di smussare, poiché anche ad Azzate il centrodestra è nella fase di riequilibrio delle forze interne. In altre parole, Forze Italia non ha la forza di battere i pugni, la Lega è bene o male la Lega di cinque anni fa (ma con cura dimagrante nazionale in termini percentuali) e senza la forza di mettere sul tavolo un proprio candidato. In più ci sono i Fratelli che sono potenza trainante del tridente. Ad Azzate il loro peso è da valutare, ma politicamente hanno e rivendicano il loro peso. Senza forzare sul nome del possibile papabile sindaco. Tradotto: il candidato Simone va bene, ma attenzione a non mettere zeppe su decisioni che competono solo ai fratelli.

Forzista, terzo polista e un “po’ leghista”

Raffaele Simone in paese è persona nota. Per il suo impegno politico a Villa Benizzi Castellani: è stato un assessore di peso nella prima giunta Bernasconi. Dopo di che sul finire del mandato ha “scazzato” pesantemente con l’attuale primo cittadino e salutato la compagnia per sfidarlo alle ultime elezioni. Politicamente Simone è stato vicino a Forza Italia (nel centrodestra in realtà lo considerano ancora “vicino” ai Berluscones), ma negli anni ha gravitato anche nell’orbita renziana e poi (raccontano da quelle parti) “terzo polista”. Insomma, di fatto non si è mai allontano dal centro, anche se all’opposizione (per condivisione di idee o necessità) si è avvicinato alla Lega (alle elezioni scorse sono andati divisi ndr) dando vita, se non formalmente, per lo meno nei fatti, a un fronte unico “contro” la maggioranza.

Ora si attende solo l’ufficialità (salvo colpi di scena) della candidatura Simone. E resta da capire cosa farà l’insondabile Bernasconi, al secondo mandato ma che, sussurrano in paese, potrebbe anche far parte della prossima partita elettorale.