Cassano, arriva anche un parco con il polo per l’infanzia. «Struttura a impatto zero»

CASSANO MAGNAGO – Tre blocchi destinati ai bimbi dell’asilo, sei quelli per la scuola materna. Ma anche uno spazio mensa e un’ampia zona verde all’aperto. Si tratta del polo per l’infanzia 0-6 che sorgerà in via Lazio a Cassano Magnago. Un progetto molto discusso dalla politica cittadina e dalle realtà legate al mondo della scuola. Ma l’assessore all’Istruzione, Alessandro Passuello, non ha dubbi: «Questo piano mi piace ogni giorno di più».

Chiuso il bando: 27 richieste

Ieri, 16 marzo, hanno partecipato alla Commissione Territorio anche l’architetto Elena Brusa Pasquè insieme ai suoi collaboratori. Oltre ai presidenti delle scuole materne paritarie, che in passato non hanno risparmiato critiche. Ma hanno anche fatto segnalazioni e proposte. Alcune delle quali sono state accolte e ripresentate in aula. La struttura verrà realizzata grazie ai fondi Pnrr intercettati dal Comune, per oltre 4 milioni di euro. «La presentazione dei progettisti è stata dettagliata: una struttura a impatto zero, con 850 metri quadrati di pannelli fotovoltaici», spiega a margine Passuello. Nel frattempo si è chiuso il bando per il polo d’infanzia: «Ci sono 27 imprese che sono interessate al progetto. Un numero notevole, visto che si tratta di un’opera lineare che incuriosisce gli operatori».

Il progetto

La piantina della scuola (nella foto sotto) presenta una struttura a “U”, formata da tre comparti dell’asilo (in rosso, in alto a sinistra) e sei della materna (in azzurro). Oltre a una zona mensa (quella gialla, ad angolo a destra). L’ampio spazio verde è suddiviso in settori, che interessano i vari blocchi della scuola. Oltre a uno più esteso, che invece sarà in tutta probabilità un parco: «L’amministrazione dovrà decidere se integrare l’area all’interno del progetto scolastico o se lasciarlo pubblico». Anche se, al momento, questa seconda opzione sembra la più quotata.

Sguardo a lungo termine

Le segnalazioni dei presidenti delle scuole materne paritarie restano le stesse. Che ritengono il polo sovradimensionato rispetto ai reali bisogni. Legato soprattutto alla crisi che registra sempre meno nuovi nati: «Probabilmente sarà così per i prossimi due o tre anni», sottolinea Passuello. «Ma noi, come amministrazione, dobbiamo creare un progetto importante per il territorio che guarda ai prossimi 30 anni. Un percorso lungo: oggi c’è un calo, ma la città deve essere pronta a un rialzo demografico. In modo che non succeda più come in passato, quando le strutture erano piene e molti genitori restavano senza un luogo in cui mandare i bimbi».

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