Varese, Forza Italia in pressing sulla Lega: «Il candidato? Serve un nome condiviso»

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da sinistra Giuseppe Taldone e il commissario Caliendo

VARESE – «Il candidato? Aspettiamo che i vertici romani della Lega diano il via libera alla rosa dei nomi che hanno ricevuto dal commissario Gualandris. Dopo di che ci siederemo al tavolo. Ma una cosa sia chiara, nessuno pensi che Forza Italia farà la parte dell’ospite muto». Al momento (oggi lunedì 14 giugno) non c’è lo straccio di una data del summit del centrodestra e chi parla e’ il vicecommissario provinciale dei berlusconiani Giuseppe Taldone, il quale non nasconde il disagio che l’intera coalizione sta vivendo in attesa di avere prima un nome e poi trovare una quadra definitiva sullo sfidante di Davide Galimberti e del centrosinistra.

Candidato leghista? No di coalizione

La rumba dei nomi che ha innescato il passo indietro di Roberto Maroni sembra a questo essersi sgonfiata. Nel senso che chi è entrato nella centrifuga o è stato bruciato o ha deciso di sua spontanea volontà di scendere dalla giostra e chiamarsi fuori. In pista, almeno secondo le notizie in possesso anche dagli alleati, sono rimasti in due a ballare: Marco Pinti, nome di bandiera sul quale converge il gradimento di tre totem leghisti (ovvero Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e lo stesso Roberto Maroni) e Mauro della Porta Raffo, intellettuale varesino che indosserebbe per l’occasione l’abito del civico.

«Credo – dice Taldone – che i nomi al vaglio siano questi ormai. Ma vediamo quale arriverà al tavolo e se risponderà anche alle esigenze degli altri alleati. Il problema, infatti, non è la Lega che deve portare il nome, piuttosto che il candidato sia rappresentativo di tutta la coalizione. Anche della parte moderata, la quale, vorrei ricordare, ha tenuto un atteggiamento di grande responsabilità in tutti questi mesi e di assoluta lealtà nel sostenere fino alla fine Roberto Maroni».

Le condizioni azzurre

Quindi se il nome non sarà gradito che accade? «Non voglio correre con la fantasia rispetto alla realtà. E’ vero, c’è l’assoluta esigenza di trovare quanto prima un candidato condiviso. Ma ripeto: condiviso. Dire in questo momento cosa succederà è impossibile. Di certo noi abbiamo impostato un percorso per costruire un polo o una squadra che dir si voglia, moderata, popolare e liberale. E abbiamo deciso di farlo all’interno del centrodestra poiché si erano create le giuste condizioni. Che spero non siano cambiate. Altrimenti faremo le nostre valutazioni».

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