BUSTO ARSIZIO – Musica, immagini e parole saranno protagoniste de “Il silenzio e il canto”, opera virtuale per voci e strumenti firmata dal compositore Alessandro Solbiati. Pensata e realizzata nel periodo del lockdown, l’opera verrà presentata al BA Film Festival domenica 3 aprile alle 21 al Campus Reti di via Giuseppe Mazzini a Busto.
Un’opera nata non per il palcoscenico ma per Internet
“Il silenzio e il canto” è un’“opera virtuale”. Cosa può significare ? «Significa che l’ambiente per cui è nata non è un palcoscenico ma Internet, e/o naturalmente qualsiasi schermo», spiega Solbiati. «La sua musica è nata trasformando in originale risorsa una dolorosa limitazione imposta dalla pandemia: nessuno poteva suonare assieme, nel 2020, orchestre o ensemble, e ogni interprete a disposizione, strumentista, soprano e attore, poteva registrare la propria parte solo singolarmente, contando sul successivo montaggio». E allora è nata l’idea di moltiplicare le parti in gioco: il soprano è divenuto un irreale coro a otto voci con lo stesso timbro, il flauto è divenuto un gruppo di otto flauti e così via, creando un’orchestra che non può esistere. Tutto questo utilizzando le più moderne tecniche, che permettono ciò che era impossibile anche solo dieci anni fa.
«Ma, se è un’opera, che cosa racconta? Racconta il noto mito dell’incontro tra Ulisse e le Sirene preannunciato da Circe, ma attraverso testi tratti da Omero certo, ma anche da Rilke, Kafka, Tennyson, Pascoli e così via: anche i testi sono polifonici, dunque. Ma se è un’opera, e se il suo ambiente di nascita è internet e non la radio, che cosa si vede, ascoltandola? Lo svolgersi del testo, delle voci e dei suoni è stato rivestito e si intreccia con un percorso altrettanto narrativo tra le infinite rappresentazioni pittoriche del mito delle Sirene nel corso dei secoli, indagando ogni immagine, entrando in essa, rendendola “viva” quasi cinematograficamente e intersecando il tutto qua e là con immagini in trasparenza di Circe (il soprano), di Ulisse (l’attore) e di strumenti e mani di strumentisti. “Il silenzio e il canto” è un modo particolarmente sentito di reagire alle impreviste difficoltà dei nostri anni, creando qualcosa prima impensabile o quantomeno impensato».
La proiezione sarà preceduta da una performance live intitolata “Delle sirene e del viaggiator Ulisse”, scritta da Gabriele Tosi con Davide Colavini, una pièce introduttiva all’opera di Solbiati. Ne saranno protagonisti, insieme a Colavini, tre attori diplomati all’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni: Micol Vanni, Alessia Ladispoto e Nicolò Mantovani. Oltre che dall’Istituto Antonioni, la performance è curata anche dal Piccolo Teatro Pratico di Como. La serata è organizzata in collaborazione con BA Classica e per assistere è necessario effettuare la prenotazione su Eventbrite.
Un percorso artistico in continuo movimento
Sempre domenica, ma al pomeriggio, il Campus Reti aprirà le sue porte per una visita speciale, “Tra arte e innovazione”. Due i turni: dalle 15.30 alle 16.30 o dalle 17 alle 18, con prenotazione da effettuare su Eventbrite. Inaugurato nel 2016, Campus Reti nasce dalla riqualificazione dell’ex cotonificio Venzaghi, simbolo dello sviluppo industriale degli anni ‘50 e memoria storica della città di Busto Arsizio. L’intero progetto prevede oltre 20mila metri quadrati di smart building, sostenibili e rispettosi dell’ambiente, che rappresentano il modo di vivere e di lavorare di Reti ma che al tempo stesso mantengono intatta l’identità storica del luogo. L’arte è il filo conduttore che unisce i diversi edifici, conducendo i visitatori in un percorso “artistico” in continuo movimento che simboleggia la fluidità della modernità e invita ad avvicinarsi a diversi linguaggi espressivi perché è così che nascono le idee migliori: dalle diversità si arriva all’inclusione, dal confronto scaturisce l’evoluzione.
Durante questo tour, della durata di un’ora, sarà possibile visitare l’edificio 1 e 2. Una guida presenterà le opere artistiche che compongono la collezione privata dell’amministratore delegato Bruno Paneghini per poi proseguire nell’ultimo building, dove l’arte e il design si fondono con la funzionalità degli spazi lavorativi.
«Siamo davvero orgogliosi di prendere parte a una kermesse che in questi anni ha saputo conquistarsi un posto di rilievo nello scenario culturale e cinematografico italiano, oltre a rappresentare un’eccellenza locale – ha dichiarato Paneghini, presidente e amministratore delegato di Reti SpA, che ospiterà l’evento – Per l’occasione, apriremo le porte del Campus alla cittadinanza e a tutti gli appassionati di cinema, contribuendo così ad allargare i confini della manifestazione e a creare nuove sinergie, sconfinando anche nel campo della videoarte e della musica. Un modo concreto non soltanto per far conoscere la nostra realtà, ma anche per vivere insieme al territorio esperienze inedite che sapranno sicuramente regalarci grandi emozioni».