Beata Giuliana, Speroni: «Zona 30, il punto è far rispettare i limiti. Come faccio io»

BUSTO ARSIZIO – «Non sono né a favore né contro l’introduzione della Zona 30, ma strumentalizzare un incidente senza sapere se la velocità è stata determinante non mi sembra corretto». Il dibattito sulla “rivoluzione” viabilistica a Beata Giuliana si arricchisce dell’autorevole parere di Francesco Enrico Speroni, che oltre ad una lunga esperienza politica nutre da sempre una particolare passione per questi temi. E che in questo caso “bacchetta” il consigliere comunale Alex Gorletta (Lista Antonelli), “reo” a suo dire di aver messo in collegamento l’investimento, fortunatamente senza conseguenze, di un ragazzino in bicicletta in via dei Villini con il problema delle auto che sfrecciano nelle vie residenziali del quartiere.

Zona 30? Utile, ma…

«Un conto è se viene accertato che è stata la velocità la causa, e quindi è chiaro che questa va ridotta, altrimenti andiamoci piano, perché potrebbero essere altri i motivi» sostiene l’ex ministro ed ex segretario cittadino della Lega. Che sulle modifiche a Beata Giuliana, pur avendo una storica idiosincrasia per i sensi unici, ha apprezzato l’idea di riprendere una delle sue storiche battaglie, quella per il doppio senso per le biciclette anche nelle strade a senso unico per gli autoveicoli. E sulla Zona 30 Speroni non dice “no”: «In alcuni casi può essere utile ma il problema è che poi il limite non lo rispetta nessuno». E quindi il punto sarà proprio come farlo rispettare, un limite abbassato a 30 chilometri orari.

Speroni come Vasco Rossi

Detto da uno che “ne sa”, dell’argomento: «Io sono uno dei pochi che va sempre al limite, “vado al massimo” come Vasco Rossi – e qui Speroni intende la massima velocità consentita dai cartelli stradali – e se non c’è il limite vado fino a dove mi porta la macchina». Ben nota è la passione del quattro volte europarlamentare per le auto sportive, tanto che anni fa aveva ammesso di aver raggiunto la velocità stratosferica di 320 chilometri orari con la sua Nissan GTR sulle autostrade tedesche dove non c’era limite di velocità. Così come il suo rigore nel rispettare i limiti senza mai sgarrare, anche a costo di ricevere improperi e “sfuriate” di clacson da chi lo segue.

busto arsizio speroni zona 30 – MALPENSA24