Bettino Calcaterra ricorda Parigi ’98: “Che Inter. Ricordo ancora il rumore del triplo passo di Ronaldo”

 

Il 6 maggio del 1998 l’Inter di Gigi Simoni vinse la Coppa UEFA, battendo in finale (3-0) la Lazio di Erikson. L’opinionista televisivo interista, Bettino Calcaterra, quel giorno era sugli spalti a festeggiare la squadra nerazzurra. Aveva raggiunto Parigi insieme al papà. Era il suo compleanno e fu una grande festa popolare. Ecco il racconto del presidente dell’Inter Club Ganassa di Castellanza.

Come si organizzò quel giorno?

Andai con mio papà. È stata l’unica trasferta organizzata con lui. Il 6 maggio è il mio compleanno e quindi quella volta pregai mio padre di andarci insieme. Lui accettò e partimmo per Parigi. Un’agenzia di Milano offriva treno e biglietto dello stadio. Così la notte del 5 maggio partimmo dalla stazione di Porta Garibaldi. Mio padre soffriva di problemi seri alla schiena e dimenticò le pastiglie. Raggiungemmo rapidamente la stazione centrale per prendergliene di nuove per poi fare rientro rapido a Garibaldi. Partimmo e arrivammo la mattina dopo. Ci venne incontro il compianto giornalista Rai corrispondente da Parigi, Paolo Frajese, che intervistò i tifosi e mi inquadrarono. Dopo pochi minuti mi chiamò al telefono mio nonno dalla Sicilia chiedendomi se fossi a Parigi.

Una grande festa popolare…

Sì fu proprio così. Una sorta di grande festa con i laziali con i quali eravamo già allora gemellati. Ci davamo il cinque mentre ci incrociavamo per le strade di Parigi. In bocca al lupo reciproci. Un grande clima di sport.

Volevate cancellare la delusione del campionato?

C’era tanta voglia di rivalsa perché si veniva dalla brutta pagina di Juve-Inter di poche settimane prima con il rigore non fischiato a Torino per il fallo di Juliano su Ronaldo. Volevamo riscattare quel brutto momento. Sentivamo di potercela fare.

Il momento più bello?

Sicuramente il gol di Ronaldo. Ero nella curva dell’Inter che era diametralmente opposta alla porta del gol del Fenomeno. Zamorano segnò sotto la nostra curva. Mentre Zanetti e Ronaldo dall’altra parte. Abbiamo sentito il rumore del triplo passo di Ronaldo e poi l’esplosione dello stadio. Come se il vento facesse resistenza alla velocità di Ronaldo. Si è proprio sentito il rumore.

Che vittoria è stata?

Quella è stata la prima serata in cui abbiamo assistito all’estero dopo tanti anni a una finale secca. C’erano già state le finali contro Roma e Salisburgo ma si giocavano su due partite. Quella con la Lazio aveva un sapore diverso. Peraltro avevamo di fronte una grande squadra. Quella Coppa vinta a Parigi mi rimarrà nel cuore, solo lievemente meno importante rispetto alla Champions conquistata a Madrid.

E poi il rientro a casa. Che accadde?

Avevamo seguito la celebrazione e i festeggiamenti dal campo, ma poi ad aspettarci c’era il treno speciale che ci avrebbe rioortato a casa. La mattina arrivammo a Torino e ci fu qualche momento di tensione. Dal treno partí il coro “vinciamo senza rubare”. Alcuni tifosi juventini seduti in stazione reagirono. Arrivò qualche sasso. Niente di clamoroso. Poi il treno ripartì e tornammo a casa. Una giornata magica.

Bettino Calcaterra INTER-MALPENSA24