M24 TV – Bianchi (Lega): «Se vogliamo far vincere la sinistra andiamo divisi»

LONATE POZZOLO Lo strappo di Matteo Salvini sulle riaperture e le fibrillazioni dentro al Governo Draghi. Ma anche i rapporti non proprio idilliaci tra Lega e Fratelli d’Italia: “nemici” a Roma e amici (ma non troppo) a Milano in Regione e in molti Comuni della provincia di Varese. Ma anche l’impasse politico nel centrodestra del Varesotto. Sono questi i temi affrontati con il deputato del Carroccio e responsabile degli Enti locali della Lombardia Matteo Bianchi, ospite della puntata di approfondimento di Malpensa 24 Tv.

Lega responsabile

Uno strappo più per non inaridire il dna di partito battagliero che per aprire una crisi di Governo. Perché i leghisti, che ora contano tre ministri all’interno della compagine guidata da Mario Draghi, magari soffrono ma sanno bene che un conto e fare opposizione e un conta è ricoprire incarichi di governo. Dopo essersi assunti un impegno al quale non intendono derogare. E anche per questo vengono “pungolati” da Fratelli d’Italia, partito all’opposizione e sicuramente con meno vincoli e più libertà da spendere nella sfera della critica. «Ma la Lega, orgogliosamente, porta avanti una linea ben illustrata da Salvini e che stanno interpretando i nostri ministri».

Provocazioni dai Fratelli

Amici – nemici. Ovvero Lega e Fratelli d’Italia. «Loro – dice Bianchi – hanno fatto la scelta, anche strategica, di stare all’opposizione. Noi della Lega abbiamo una responsabilità diversa e una tradizione di buon governo. Partendo dai Comuni che da tempo amministriamo. Siamo il primo partito italiano e in quanto tale non possiamo esimerci dalle nostre responsabilità a da ciò che in tanti ci chiedono a livello nazionale e internazionale».

E sulle possibili ricadute politiche sulla Regione e sulla coalizione a livello locale: «Regione Lombardia ha superato il momento più difficile. Ma in questo momento sta dimostrando di lavorare bene rispetto alla campagna vaccinale, riparando anche a qualche errore che è stato fatto nel passato. Non credo che la stabilità della Regione possa venir messa in discussione».

Sulle amministrative

Tema che scotta. Soprattutto in questa fase dove i candidati sindaco ci sono ma, in almeno due della tre grandi città al voto, non c’è ancora la quadra. Sull’argomento Bianchi subito precisa che in questo momento tocca al commissario provinciale Stefano Gualandris dipanare la matassa. Ma fissa il paletto: «Uniti si vince, divisi si lascia spazio al centrosinistra». E a chi accarezza ipotesi di corsa solitaria: «E’ necessario trovare un equilibrio condiviso e che possa portare la coalizione prima a vincere e dal giorno dopo a governare le nostre città».

L’intervista integrale