Bilancio «privo di slanci» e tasse al massimo. Canegrate nel cuore vota contro

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CANEGRATE – «Questo documento non solo manca di una vera innovazione, ma riconferma le aliquote Imu e Irpef ai massimi consentiti per legge senza dare conforto e sostegno alle famiglie che cercano faticosamente di far fronte a un periodo di incertezza come quello attuale. Si poteva e si doveva fare di più»: con queste parole il capogruppo in consiglio comunale di Canegrate nel Cuore, Matteo Matteucci, ha motivato il voto contrario del suo gruppo al bilancio di previsione 2024 e al Documento unico di programmazione 2024-26 approvati ieri sera, mercoledì 31 gennaio, con i soli voti della maggioranza.

«Questo bilancio di previsione – ha esordito Matteucci nel consiglio di ieri – si inserisce in un contesto economico certamente non favorevole. Se da un lato bisogna dare atto che, nonostante le varie difficoltà, vengono mantenuti i servizi e rafforzate le manutenzioni di alcuni edifici pubblici, dall’altro non possiamo non evidenziare alcune criticità che limitano Dup e bilancio di previsione».

Imposte fra le più alte del Legnanese

Per quanto riguardo le imposte, il Comune di Canegrate si conferma per l’anno in corso fra quelli con la tassazione più elevata nel Legnanese. Infatti, sono mantenute ai livelli massimi sia l’aliquota base dell’Imu (10,6 per mille) sia l’Imu per gli immobili di categoria D (11,4 per mille) sia l’Irpef con aliquota dello 0,8% e soglia di esenzione fissata a 12.000 euro. «È vero che per garantire servizi e investimenti da qualche parte i soldi vanno recuperati – osserva Matteo Matteucci – però anche imprese e famiglie attraversano un periodo di difficoltà economica, tanto che alcuni Comuni rimodulano al ribasso l’aliquota Imu per gli immobili categoria D, altri applicano un’aliquota Irpef differenziata per scaglioni o con soglie di esenzione più elevate, altri ancora fanno entrambe le cose».

Trascurati beni storici e famiglie

Nel capitolo investimenti, alcuni edifici pubblici sono stati interessati in questi anni o lo saranno nei prossimi mesi da lavori di riqualificazione e di efficientamento energetico. Unico assente, e di rilievo: Palazzo Visconti. «Lo zero riportato alla voce “valorizzazione beni di interesse storico” è significativo. Sappiamo che il recupero della struttura, peraltro in parte di privati, necessiterebbe di ingenti fondi, ma iniziare il recupero e la riqualificazione di alcune sue parti, come le sale affrescate che in questo autunno sono state utilizzate da parecchie associazioni per organizzare eventi culturali, andrebbe nella direzione di un punto che è riportato nel programma elettorale della maggioranza, come anche nel nostro».

Per quanto riguarda le voci correnti, l’amministrazione Modica ha confermato l’importante impegno di 2 milioni di euro per le politiche sociali e i minori. «Tuttavia, anche la famiglia, nucleo fondamentale della società, deve essere valorizzata e sostenuta. In questa “missione” risalta la voce di spesa di soli 6.000 euro destinati a “interventi per le famiglie”. Intraprendere maggiori azioni a sostegno della famiglia, sia con fondi a sostegno economico del nucleo famigliare, come discusso in commissione, che con sussidi come ad esempio il bonus nascite, è importante in un periodo come quello attuale in cui le nascite raggiungono in Italia i minimi storici e le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese».

«Nessuna scelta coraggiosa»

In definitiva, per il capogruppo della minoranza «quello posto in votazione è a nostro giudizio un documento che sì para il colpo, confermando tutti i servizi offerti, ma che osa ancora poco per superare e differenziarsi dai precedenti. Se da un lato i Comuni sono chiamati a far cassa per poter garantire tutti i servizi ai cittadini, dall’altro famiglie e imprese dopo l’emergenza Covid sono chiamate a fare i conti con le conseguenze economico-sociali della crisi energetica globale e dei conflitti in corso: da qui il nostro voto negativo».

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