Bimba prematura, lesione cerebrale: causa all’ospedale Del Ponte di Varese

VARESE – Bimba prematura, lesione cerebrale: doppia causa penale e civile. La piccola, che oggi ha 9 anni, è nata nel maggio del 2012 insieme alla sorella gemella all’ospedale Del Ponte di Varese. Quando la bambina viene dimessa insieme alla sorellina dopo essere rimasta ricoverata in terapia aintensiva neonatale perché nata di 33 settimane, la diagnosi è di buona salute. La mamma, tuttavia, si accorge che le due bambine crescono in modo differente. Mentre la sorellina appare come una neonata normale in tutto e per tutto, la piccola sembra avere problemi uditivi e di mobilità.

La diagnosi

La mamma, che durante la gravidanza si è sottoposta a tutti gli esami di controllo, tra il luglio e il dicembre 2012 porta la figlia all’ospedale Del Ponte di Varese quattro volte per altrettante visite di controllo. Alla fine la diagnosi arriva nell’aprile del 2013 dopo che i genitori si rivolgono all’istituto Eugenio Medea: ipossia ischemica perinatale. La piccola è invalida al 100%, non sente e vede molto poco. I genitori si rivolgono ai legali Andrea Boni ed Enzo Andrea Cosentino, i quali presentano denuncia per lesioni gravissime in Procura a Varese nei confronti dell’ospedale Del Ponte. Vengono nominati i consulenti di parte, vengono acquisite le cartelle cliniche delle due bambine. I legali dei familiari della piccola si accorgono che, mentre la cartella della bimba sana è composta da 180 pagine, quella della sorellina malata ne conta soltanto 118. A questo punto, sono gli avvocati che si rendono conto che dalla cartella clinica della bimba malata manca tutta la parte relativa al diario infermieristico giornaliero.

L’episodio

Nel frattempo, con una documentazione parziale sulla base dell’esito delle perizie la Procura chiede e ottiene l’archiviazione. “È importante rilevare – spiega l’avvocato Boni – che nel diario giornaliero infermieristico da noi ottenuto solo nel 2018 viene citato un episodio risalente al 27 maggio 2012, quando la bimba aveva solo 12 giorni. Nel diario si indica che la piccola quel giorno ha avuto degli episodi di desaturaizone, definiti anche gravi, e viene descritta come di colore cianotico. Questo particolare episodio era già stato riferito dagli zii della piccola che erano andati a trovare la bambina in ospedale e avevano sentito gli allarmi medici collegati alla culla della piccola attivarsi senza che nessuno intervenisse per diversi minuti. Gli stessi zii hanno riferito l’episodio, che a questo punto ha pieno riscontro documentale, ai Carabinieri in sede di denuncia”. A questo punto, archiviata la prima querela penale, l’ospedale Del Ponte viene citato per false attestazioni. “Noi avevamo chiesto copia conforme delle cartelle cliniche – spiegano gli avvocati Boni e Cosentino – quella della bambina malata era palesemente mancante di una parte estremamente rilevante. La cartella che ci è poi stata consegnata nel 2018, con l’ospedale che ha giustificato la parzialità della documentazione, dicendo che suddetta cartella era arrivata in archivio solo nel 2014 mentre noi ne avevamo fatto richiesta nel 2013, è complessivamente di 194 pagine. Ne consegue che la copia che ci era stata precedentemente consegnata non era conforme all’originale. Di qui la denuncia per false attestazioni”.

L’odissea giudiziaria

Questo filone penale è ancora aperto. Nel 2016, la stessa famiglia intenta anche una causa civile nei confronti dell’ospedale, causa tuttora aperta. In questo procedimento gli avvocati Boni e Cosentino hanno chiesto che venga acquisita agli atti la cartella originale con il diario infermieristiche mancante che indica l’episodio avvenuto il 27 marzo 2012. Il fronte civile va a rilento soprattutto a causa del “balletto” dei consulenti che il giudice ha invano cercato di nominare dal 2016 ad oggi: tra rinunce, cancellazioni dall’albo, mancate presentazioni in udienza dei 10 consulenti nominati dal tribunale, attualmente soltanto due sono ancora in carica. Manca ancora il neonatologo. Il giudice inoltre, a causa dell’enorme mole di lavoro giocoforza acquisita dopo che molti Got hanno lasciato il Tribunale di Varese, si è vista costretta ad allungare i tempi per sciogliere le riserve fino ad un anno e mezzo. “Non possiamo in questo momento asserire quando ci sia stata la lesione cerebrale in danno alla piccola, ma possiamo asserire che da parte dell’ospedale Del Ponte c’è stata un’errata diagnosi in quanto la piccola in sede di dimissioni era stata dichiarata in buona salute” conclude l’avvocato Boni. L’ospedale Del Ponte ha sempre rigettato le accuse di colpa medica sia in sede penale sia in sede civile.

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