MALPENSA – Il nastro trasportatore bagagli di Malpensa inizia a essere un’attrazione fatale per i bambini. Questa mattina, domenica 8 luglio, un altro piccolo, di nazionalità austriaca e di tre anni di età, ha pensato bene di salire sul quel nastro viaggiante. Fatale, anche questa volta, un momento di distrazione dei genitori.
La famiglia stava sbrigando le pratiche di imbarco. E forse tra documenti da presentare e bagagli di caricare hanno perso di vista il piccolo. Il quale, veloce e fulmineo, è salito sul nastro e in un batter d’occhio e stato portato via confuso tra trolley, zaini e valigie.
Il piccolo ha viaggiato sul nastro per un buon tratto, ma gli addetti ai controlli l’hanno subito intercettato nei monitor di sorveglianza. Immediato l’allarme e il fermo del trasporto. Il bambino, infatti, è stato recuperato prima del controllo di riconoscimento automatico. Insomma il suo viaggio nelle “viscere” del terminal è stato più breve rispetto a quello del bambino africano, che l’altro giorno, invece, è giunto fino a fine corsa, dove vengono deviati i colli non riconosciuti dai lettori ottici e deviati al controllo manuale. Il bambino austriaco, una volta fatto scendere dal nastro, è stato condotto al pronto soccorso dell’aeroporto per tutte le visite dal caso. Non è stato riscontrato nulla e alla fine, insieme alla famiglia, ha potuto prendere l’aereo.
Quello di oggi è il secondo caso in pochi giorni. Il primo si è registrato giovedì 5 luglio. Ad arrampicarsi sul nastro era stato un bambino di origine africana, il quale dopo aver eluso la sorveglianza di mamma e papà, era stato trasportato per oltre 60o metri lungo il percorso che di solito fanno i bagagli. Una strana coincidenza. I sistemi di sorveglianza e controllo dello scalo però hanno dimostrato entrambe le volta di funzionare in maniera tempestiva. Certo è che ora la casistica si amplia, poiché pare che fino a qualche giorno, casi del genere, negli ultimi 15 anni, erano stati solo un paio. Ora sono raddoppiati.
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