Camilla Mora e Niccolò Garegnani del Crespi di Busto finalisti del Premio Chiara

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BUSTO ARSIZIO – Camilla Mora e Niccolò Garegnani, studenti del Liceo classico e linguistico Crespi, sono tra i 21 finalisti nel Premio Chiara. L’importante concorso internazionale ha così visto accanto ai concorrenti finalisti provenienti da Roma, Bari, Catania, Feltre, Levico Terme, Aosta, Treviso e persino dal Canton Ticino anche due studenti che frequentano il Crespi. Originale la loro interpretazione al tema proposto dal premio letterario: la mia frontiera.

Camilla Mora

premio chiara bustoMolto toccante il racconto di Camilla Mora, studentessa di 4C del linguistico. Per lei la frontiera è stato il cancro al cervello che ha colpito suo cugino, scomparso prematuramente all’età di 16 anni. «Volevo trattare non la solita frontiera rappresentata dal colore della pelle, la cultura o la lingua – spiega l’autrice – ma un argomento che mi ha particolarmente colpito e che ho toccato con mano. Ho pensato al tumore alla malattia che costituiscono una barriera». Così in un racconto alquanto emozionante, intitolato “Dal mio silenzio”, Camilla Mora si è immedesimata con una straordinaria sensibilità cogliendo ogni sensazione, ogni percezione e ogni emozione del cugino colpito dal male incurabile. Ma lasciando però trapelare uno spiraglio. «Sì perché alla fine ho capito che con quella frontiera, mio cugino aveva imparato a ritrovare una semplicità di azioni, una purezza che aveva smarrito – prosegue – Quindi ho capito come una frontiera possa trasformarsi in opportunità, in un modo per esprimere la propria persona, i propri sentimenti. All’inizio del racconto parlavo “Nel mio silenzio”, alla fine è diventato “Dal mio silenzio”».

Niccolò Garegnani

premio chiara bustoAltrettanto eloquente il racconto fortunato di Niccolò Gargenani, 4A del classico. Lui ha parlato di teatro, perché lui è attore nella compagnia teatrale “Anni verdi” del suo paese, Somma Lombardo, ha recitato nella notte bianca de liceo classico e il teatro l’ha nel cuore. “Così è il teatro. La frontiera del teatro”, è il titolo del brano, scritto «tutto d’un fiato, in una sera – afferma il giovane attore – perché mi piace scrivere d’istinto». E quella sera a Niccolò Garegnani è venuto in mente il suo palcoscenico. E ha rispolverato il metateatro di Pirandello (ossia un teatro che parla di teatro) e i racconti dell’orrore di Allan Poe, dando vita alla storia di una nuova compagnia teatrale approdata in una piccola città. «Non a caso l’ho voluta chiamare “Compagnia di Pirandello – prosegue – che vive un disorientamento causato dalla rottura tra spettatori e attori. La compagnia decide così di coinvolgere il pubblico tenendolo in ostaggio. Arriva poi un giovane (sarei io) disinteressato al teatro e costretto dal nonno a partecipare. Lui riesce a superare la barriera del sipario, il confine che separa l’attore dallo spettatore». In uno stile comico con particolari e personaggi grotteschi, Niccolò Garegnani ha così saputo conquistare la sensibilità della giuria.
I racconti dei 21 finalisti saranno sottoposti al giudizio di una giuria popolare che in autunno decreterà il vincitore.

Premio Chiara Busto – MALPENSA 24