Un bivacco la causa del rogo di Indemini. Fermati due svizzeri per incendio colposo

GAMBAROGNO – L’incendio che da domenica brucia il versante svizzero del Monte Gambarogno sopra il nucleo di Indemini sarebbe stato causato dall’imprudenza di due giovani. A queste conclusioni sono giunti gli inquirenti elvetici, che hanno fermato due cittadini di nazionalità svizzera. Sarebbe da attribuire a loro lo scoppio del rogo che da giorni vede l’impegno di numerosi operatori da entrambi i lati del confine.

Fermati due giovani

La svolta è giunta nel pomeriggio di oggi, mercoledì 2 gennaio, mentre sul posto continuano le operazioni da parte dei Pompieri svizzeri e dei Vigili del fuoco italiani. Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale hanno comunicato con una nota ufficiale che gli accertamenti hanno permesso di stabilire le probabili cause. Sono infatti stati individuati, fermati e interrogati un 26enne e un 28enne, entrambi cittadini svizzeri residenti oltre San Gottardo. «In base agli approfondimenti coordinati dalla Polizia cantonale e svolti in collaborazione con la Polizia del canton Svitto – si legge nel comunicato – all’origine del rogo che sta tutt’ora impegnando i pompieri vi sarebbe infatti un fuoco acceso durante un bivacco notturno nella zona dell’alpe di Neggia che i due giovani ritenevano di aver spento completamente prima di coricarsi».

Ipotesi di reato incendio colposo

La principale ipotesi di reato è quella di incendio colposo. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Simone Barca. «Si ricorda che, dato il persistere del tempo secco e in ragione dello stato della vegetazione col rischio concreto di provocare incendi di bosco nonché ingenti danni per la popolazione e l’ambiente, da giovedì 13.01.2022 è in vigore il divieto assoluto di accendere fuochi all’aperto», sottolinea la Polizia cantonale. Si ribadisce inoltre che fino a nuovo avviso la frazione di Indemini e tutta l’area interessata dalle operazioni di spegnimento restano non accessibili per questioni di sicurezza.

L’incendio non si è ancora fermato

Intanto sul fronte della lotta alle fiamme ci sono aggiornamenti che arrivano dall’amministrazione comunale di Maccagno con Pino e Veddasca. «Purtroppo il vento ha riattivato nuovamente due focolai, uno al confine con l’Italia, l’altro al centro delle conifere sopra la frazione di Boè – fanno sapere dal Comune nel tardo pomeriggio – l’incendio non è sotto controllo, ma controllabile. Il vento dovrebbe cessare e dare tregua fino a venerdì sera, e questo è davvero importante». Oggi hanno lavorato due elicotteri privati e due “Superpuma” dell’Esercito svizzero. Non è stata necessaria finora la collaborazione dei Canadair italiani, come avvenuto invece ieri.

Aggiornamento

Ultimo aggiornamento sull’incendio a Indemini alle 20.30 di oggi. Sono proseguite per tutta la giornata le operazioni di spegnimento del vasto incendio boschivo. Il vento forte che soffiava sulla zona ha causato alcune riaccensioni malgrado il continuo “bombardamento” dei cinque elicotteri svizzeri. Nel pomeriggio qualche attimo di apprensione per una riaccesione sulla linea di confine ma grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco italiani, dei volontari antincendio della comunità montana del Verbano e dei pompieri svizzeri si è evitato che le fiamme prendessero il crinale italiano. Anche questa notte prosegue il monitoraggio da parte del nucleo S.A.P.R (Sistemi Aeromobile a Pilotaggio Remoto) dei vigili del fuoco che stanno supportando anche i colleghi elvetici. Alle prime luci dell’alba è prevista la ripresa delle operazioni di spegnimento.