Incendio a Indemini: due canadair italiani in aiuto alla Svizzera

MACCAGNO CON PINO E VEDDASCAL’incendio boschivo scoppiato domenica in territorio svizzero a Indemini, a poca distanza dal confine con la provincia di Varese, non accenna a fermarsi. Questa mattina, 1 febbraio, sono proseguite con difficoltà le operazioni di spegnimento sul versante elvetico, non lontano dal territorio italiano della Val Veddasca. Il Comune di Maccagno con Pino e Veddasca è in costante contatto con gli operatori svizzeri, ai quali è giunto nel pomeriggio un aiuto da parte dell’Italia con l’arrivo di due Canadair.

Lotta contro le fiamme

È iniziata quindi la terza giornata di lotta alle fiamme da parte di un ampio numero di uomini e mezzi. Nella serata di ieri, lunedì 31 gennaio, la situazione oltreconfine sembrava essere in miglioramento grazie ad una diminuzione del vento, con l’intensità dei focolari che andava scemando. Ma nella notte tra lunedì e martedì il vento è tornato ad essere particolarmente forte, con folate violente che hanno ravvivato le fiamme. Lo conferma il messaggio pubblicato questa mattina sulla pagina Facebook dei Pompieri di Bellinzona: «Notte movimentata per i nostri militi sul fronte del Gambarogno» la didascalia che accompagna le foto delle operazioni.

L’incendio visto dall’Italia

Sul fronte italiano a fornire un aggiornamento sulla situazione di questa mattina è l’amministrazione comunale di Maccagno con Pino e Veddasca. «Stanotte il vento ha fatto il resto. Siamo daccapo o, se possibile, anche peggio». Gli aggiornamenti che arrivano al Comune dagli operatori sul fronte svizzero non fanno filtrare molto ottimismo, anzi la preoccupazione sale. Il vento è fortissimo ed è previsto in costante aumento almeno fino alle ore 13. I quattro elicotteri riescono con difficoltà a volare: due “Superpuma” dal lago, due piccoli dai Monti di Sant’Abbondio. L’incendio è appena sopra la frazione di Boè e risale la montagna nel faggeto. Le case sono sotto controllo, ma è escluso che le persone possano farci ritorno a breve. «Il confine con l’Italia è sempre più vicino e le previsioni dicono che questo potrebbe anche avvenire tra qualche ora, stante la situazione attuale (anche se é difficilissimo prevederlo ora)». Nei pressi del confine con la Svizzera è attivo un presidio di Vigili del fuoco e di volontari Aib, pronti a intervenire in caso di necessità.

AGGIORNAMENTO

In base agli accordi trasfrontalieri Italia-Svizzera, su richiesta delle autorità elvetiche, sono stati inviati sul posto nel pomeriggio di oggi, martedì 1 febbraio, due Canadair CL-415 “CAN 20” e “CAN 28” dei Vigili del fuoco, partiti da Genova. Gli aeromobili sono in grado di “sganciare” 6000 litri di acqua a lancio. I due mezzi aerei della flotta nazionale italiana sono a supporto dei cinque elicotteri svizzeri impegnati nello spegnimento. Nel territorio svizzero proseguono le operazioni di spegnimento da parte dei pompieri di terra, sul territorio italiano permane il presidio con uomini e mezzi sia di vigili del fuoco che di volontari Aib. A seguire l’evolversi della vicenda anche il senatore varesino Alessandro Alfieri (Pd). «L’incendio scoppiato in Ticino a Gambarogno per ora non interessa il territorio italiano. La situazione merita però ogni attenzione, per questo siamo in costante contatto con il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, e con le autorità elvetiche. Come Italia stiamo facendo e faremo la nostra parte per evitare che il fronte del fuoco possa avanzare».