Contrari all’ospedale unico “perché i politici rubano”

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di Gian Franco Bottini

La strada giusta è quella di partire ragionando sulla salute dei cittadini e del come poterla garantire al meglio, nel futuro prossimo ma anche, senza egoismi, in quello meno prossimo. Il resto del ragionamento può venire di conseguenza. Il tema è quello dell’”Ospedale nuovo” per il quale i comuni di Busto Arsizio e Gallarate sono stati sollecitati dalla Regione a rapidizzare la sottoscrizione di un Accordo di programma che dia l’avvio alle operazioni, pena la perdita dei fondi disponibili. L’amministrazione di Busto pare la più convinta ad assentire, quella di Gallarate la più titubante, Se questo sia vero lo verificheremo con i fatti, che spesso sono pronti a sconvolgere le impressioni.

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Gian Franco Bottini

A proposito di impressioni pare anche che un certo numero di cittadini non veda di buon occhio la cosa, posizione assolutamente legittima ma nel contempo non determinante, datosi che la dimensione di tale dissenso è assolutamente invalutabile e le ragioni confuse. Per correttezza e trasparenza chi scrive deve comunque confessare di essere da sempre contrario a sottomettere le decisioni, soprattutto sui grandi temi, all’indirizzo popolare (tipo referendum), non certo per spregio della democrazia ma, al contrario, per rispetto ed esaltazione della stessa. La nostra democrazia si basa appunto sulla “rappresentatività” e per questo noi eleggiamo i nostri rappresentanti ai quali deleghiamo la responsabilità e il dovere di decidere, sul presupposto che essi conoscano (!) il meglio per i loro elettori. Per essere chiari e in parole povere: sta a noi non essere superficiali, oltre che presenti, nel momento di eleggere i nostri rappresentanti se vogliamo che le successive decisioni siano confacenti ai nostri pensieri. Al di fuori di questa regola democratica esiste solo la confusione dell’inconcludente contrapporsi dei social, cosa che di fronte a temi rilevanti è un tragico deterrente.

Ciò non toglie che ogni opinione personale deve essere rispettata e deve andare a far parte del bagaglio di conoscenze di chi deve decidere, tenendo conto che ogni decisione importante, quale è quella di cui parliamo, deve far convivere e armonizzare una vastissima gamma di problematiche e di esigenze. Ci siamo occupati di conoscere le motivazioni del dissenso (cosa che riteniamo ancor più importante della conoscenza di quelle del consenso!) e non abbiamo trovato di meglio che andare a scartabellare nella rete e nei social che comunque, anche questo ve lo dobbiamo confessare, non riteniamo essere, in linea di massima, la sede delle più meditate opinioni.

Dalle molte, anche se non moltissime, opinioni di dissenso raggranellate, abbiamo raccolto l’impressione che si voglia rinunciare ad una importante occasione semplicemente per il dubbio su come essa andrà a finire. Se si facesse allo stesso modo di fronte a un film perché non se ne conosce il finale, le sale cinematografiche resterebbero tristemente vuote e ancor oggi saremmo ai tempi del “muto”! Ma ,al di la delle battute e del segnale di generale sfiducia che traspare , vale forse ricordare il suggerimento di Mark Twain:”Il segreto per andare avanti è cominciare”.

Ancora peggio è se andiamo a verificare che la maggior parte degli interventi in dissenso si possono sinteticamente riassumere nel concetto che ”è meglio riassettare gli ospedali attuali, evitando investimenti sostanziosi sui quali sicuramente qualcuno ne approfitterebbe per un proprio lucro personale”. Parlare di sfiducia, in questo caso, ci sembra riduttivo; mortificante lo è sicuramente, per cui preferiamo superare ogni riflessione morale e limitarci a delle semplici considerazioni di carattere pratico.

Ristrutturare l’attuale costerebbe più che costruire il nuovo, con risultati spesso più difficili da realizzare in quanto condizionati dalla vetustà dell’esistente; questo lo dicono univocamente i tecnici, togliendoci l’illusione di possibili risparmi. Per quanto riguarda poi la diffusa preoccupazione su lucrosi illegittimi appetiti di non ben definiti “politici”, vale sottolineare che se essi esistessero lo sarebbero ugualmente anche nel caso di una ristrutturazione; anzi, per quello che è stato detto, qualcuno si “leccherebbe ancor più i baffi”.

Come speriamo abbiate notato, abbiamo cercato di non dare nostre idee sul tema in questione, per lasciare la pari dignità alle diverse opinioni circa un’opera da ritenersi epocale e tale da condizionare nei prossimi decenni qualcosa che va oltre la qualità della sanità della nostra area,

Concedeteci però la raccomandazione che ognuno si formi delle “vere” opinioni, partendo dalle necessità dei cittadini di oggi e di domani, dalla voce degli operatori sanitari e dalle loro esperienze. Abbiamo detto “vere” perché non generate da stati d’animo personali, da posizioni preconcette, da generali antipatie politiche ed altro. Bisogna dare fiducia alle opinioni di chi, durante la pandemia, ha messo del suo per farci uscire da un guado spesso mortale. Ogni decisione guidata da ideologia politica, in questa materia, può solo fare immensi danni.

Chi non vuole l’ospedale unico Busto-Gallarate

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