Brunini (Sea): test sierologici a tutti i dipendenti di Malpensa

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MALPENSA – «Volare è già sicuro», ha detto il Ceo di Wizz air Jozsef Varadi oggi a Malpensa per presentare le 20 nuove destinazioni servite a partire da luglio. Ma per aumentare la percezione di sicurezza nei passeggeri che ancora sono titubanti al momento di acquistare un biglietto aereo, l’ad di Sea Armando Brunini ha annunciato che sta valutando l’opportunità di «effettuare test sierologici a tutti i dipendenti front line di Malpensa». Chiunque entrerà in aeroporto, dunque, sarà certo di avere davanti a sé una persona che non può trasmettergli il Covid.

La ripresa di Malpensa

I test sierologici sui dipendenti sarebbero l’ultima misura anti-Covid messa in atto da Sea in ordine di tempo per rendere Malpensa un aeroporto sicuro. E’il primo passo verso il lento e graduale ritorno alla normalità. Nel mese di maggio il traffico è raddoppiato, passando dai 500 passeggeri di marzo e aprile a circa mille al giorno. E’ ancora pochissimo, ma è pur sempre un segnale dato che le limitazioni normative sono tuttora in vigore. Il tappo che frena la ripresa è proprio questo, non la domanda che non mancherebbe.
«Le persone hanno voglia di tornare a volare», ha detto Brunini, che si aspetta di raggiungere i 3mila passeggeri in una data compresa tra il 15 e il 30 giugno: sarà quello il momento in cui riaprirà il Terminal 1 in vista di un mese di luglio in cui il traffico potrebbe avere un primo deciso incremento. «Sarà comunque una frazione rispetto all’estate scorsa, ma dopo il -99% di marzo e aprile stiamo finalmente rimettendo in moto la macchina», ha sottolineato l’ad di Sea per evitare di alimentare false speranze.

Non c’è solo Alitalia

Brunini ha ricordato che il trasporto aereo, insieme al turismo, è stato il settore più colpito dalla crisi economica generata dalla pandemia. Ma finora gli aiuti del governo sono andati quasi esclusivamente ad Alitalia. Si tratta di una scelta miope: «Alitalia da sola non è in grado di riportare la connettività dei nostri territori ai livelli che merita. Puntare tutto su Alitalia mi sembra eccessivo, mi sarei aspettato maggiore distribuzione. Non solo le compagnie ma anche gli aeroporti meritano di essere aiutati, perché in questi anni hanno sempre investito e vogliono continuare a farlo».

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