Bianchi (Lega) a ruota libera: politica dei veleni, sanità lombarda, voto in provincia

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Matteo Bianchi

Matteo Bianchi, parlamentare, segretario provinciale della Lega: tempi grami per la politica in generale. E non soltanto per il Covid. Che ne dice?
“Vero. A partire da Roma bisogna prestare molta attenzione perché si rischia che il Palazzo si scolleghi definitivamente dalla vita reale”.

I problemi non sono soltanto a Roma.
“Lì, il distacco dalla quotidianità è abissale. Distacco che appare meno accentuato in periferia per il principio della prossimità dei sindaci, ad esempio. A livello centrale la questione si fa allarmante”.

Cioè?
“Prendiamo le apparizioni serali in Tv del premier. Soffermiamoci sulla cassa integrazione promessa entro una manciata di giorni dal suo annuncio. Come è possibile? E come è possibile che Giuseppe Conte non sappia quali siano i tempi dell’Inps? Siamo di fronte a un carrozzone che non riesce a stare al passo coi tempi di una società che, mai come ora in una situazione d’emergenza, impone ben altre velocità”.

E mai come ora ci sono stati invece tanti veleni in giro.
“Non c’è dubbio. Se guardiamo ai social troviamo tutte le frustrazioni e i rancori dei cittadini, negatività che cercano sfogo. Per molte persone è una questione di democrazia immatura. E di una politica che non dà risposte”.

Il pericolo è che tutto evolva in una vera rabbia sociale. E’ così?
“Appunto, servono risposte. Che devono arrivare da un governo autorevole e concreto. Non come oggi con un governo debole, figlio anche del sistema strutturale del Paese, del suo forte indebitamento, di un contesto che non depone a favore dell’autorevolezza”.

Intanto la politica è sempre più litigiosa e in senso trasversale.
“In questi mesi d’emergenza sanitaria la politica ha dato un pessimo spettacolo di sé stessa. Lo riconosco”.

A proposito di emergenze, il modello sanitario lombardo è sotto accusa. In molti addebitano errori alla giunta regionale.
“Col senno di poi è facile parlare, scovando i possibili errori. Dopo di che, in Lombardia è stato portato avanti un sistema ospedaliero d’eccellenza, al quale si rivolgono ogni anno 150 mila persone provenienti da altre regioni”.

Roberto Formigoni addebita al suo successore, Roberto Maroni, la responsabilità di aver peggiorato il sistema assistenziale regionale. Bianchi, è vero?
“Al netto delle sue vicende giudiziarie, Formigoni ha amministrato la Lombardia in maniera egregia anche sul versante sanitario. Dopo di che, Maroni ha attualizzato il modello lombardo, concentrandosi sulla gestione delle malattie croniche. Diciamo che forse non è bastato, che bisognava e bisogna rendere la sanità più diffusa sul territorio”.

Scendiamo in provincia di Varese. Com’è la situazione politica?
“La crisi amministrativa di Fagnano Olona ha messo in luce la necessità che anche la classe politica locale deve dimostrare credibilità verso i cittadini. Il monito è chiaro: bisogna remare tutti nella stessa direzione”.

Credibilità anche da chi, personaggio pubblico di Busto Arsizio, si presenta su Facebook col motto “Boia chi molla” stampato sulla mascherina?
“Coloro che hanno responsabilità istituzionale hanno l’obbligo di essere prudenti, in privato come sui social”.

A settembre si va alle urne in diversi Comuni. Siete pronti?
“Ritengo necessario spostare in avanti la data delle elezioni, così d’avere il tempo di organizzare le liste e raccogliere le firme. Dopo di che eravamo già in pista fin dai primi mesi di quest’anno. In provincia di Varese, la Lega si presenterà unita con i partiti di centrodestra. Con l’obiettivo di confermare i suoi sindaci uscenti e di puntare alla riconquista di Somma Lombardo”.

Tra un anno si vota a Varese, Busto Arsizio e Gallarate. Gli animi sono già accesi per le candidature.
“A Gallarate ci pare scontata la riconferma di Andrea Cassani. In quanto a Busto aspettiamo che Emanuele Antonelli sciolga la riserva: bon ton politico vuole che il sindaco uscente venga ricandidato. Su Varese riprenderemo i discorsi lasciati aperti quattro anni fa. Per il 2 giugno la Lega ha organizzato una manifestazione in centro città: sarà l’occasione per fare il punto della situazione. Anche sugli eventuali candidati per Palazzo Estense”.

Con Matteo Bianchi ai blocchi di partenza?
“Bianchi ma non solo. Ma non mi chieda chi”.

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