BUSTO ARSIZIO – Gli autobus? «Pochi, affollati e inefficienti». Così per molti studenti del liceo scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio la bicicletta è un’alternativa obbligata. E qui al danno si aggiunge la beffa: perché l’area dedicata alla sosta dei mezzi a due ruote «non è videosorvegliata e ha una recinzione che non “regge” più, così spesso i genitori denunciano i furti delle bici dei loro ragazzi». A denunciare la situazione paradossale che vivono gli studenti del liceo di via Tommaso Grossi, una delle scuole più prestigiose di Busto, è Carla Pusceddu, rappresentante del comitato genitori del liceo scientifico Tosi, da tempo in prima linea sui temi della mobilità scolastica dell’istituto frequentato dai suoi figli.
Il trasporto scolastico
Le due questioni, i pullman e il parcheggio delle bici, vanno di pari passo, ma sono distinte. Partiamo dagli autobus scolastici. «Con l’orario stabilito a inizio anno, ingresso alle 8 e uscita alle 13, si è verificata fin da subito una situazione di sovraffollamento ben oltre il limite di capienza all’80% dei mezzi e di ritardi cronici dei ragazzi, legata al fatto che il Tosi, essendo periferico, fa da capolinea alle tratte dei bus scolastici e accumula più ritardo rispetto agli altri istituti – spiega Pusceddu – la soluzione? Si è chiesto alla dirigenza dell’istituto di spostare gli orari di ingresso alle 8.10 e di uscita alle 13.10. Peccato che poi gli orari dei mezzi del ritorno non sono cambiati, tanto da costringere i ragazzi che devono prendere l’autobus ad abbandonare le lezioni con qualche minuto di anticipo, per evitare di aspettare un’ora la corsa successiva».
Il posteggio delle bici
Una delle conseguenze dei nuovi orari e delle inefficienze del servizio di trasporto pubblico è «un maggior utilizzo dell’auto privata o dei mezzi a due ruote da parte dei ragazzi, soprattutto quelli che arrivano dai Comuni della provincia di Milano, che non sono considerati al tavolo provinciale del trasporto scolastico». E qui s’innesta l’altro problema, quello di dove parcheggiare le bici. In via Tommaso Grossi, di fronte all’ingresso del liceo Tosi, c’è uno spazio comunale recintato dedicato alla sosta dei mezzi a due ruote. «Dove i furti purtroppo sono all’ordine del giorno – segnala la rappresentante dei genitori – da tempo chiediamo che venga installato un sistema di videosorveglianza, anche perché all’interno del perimetro dell’istituto si è già verificato che non ci sono spazi utilizzabili e sicuri per custodire le biciclette. La scuola è di competenza della Provincia e il posteggio bici del Comune, visto che il presidente e il sindaco sono la stessa persona auspicheremmo una soluzione al problema».
«Aperti al confronto»
A questo si aggiungono altre questioni, come le corse soppresse al sabato che impediscono ai ragazzi di alcuni quartieri di Busto di poter utilizzare il mezzo pubblico per venire a scuola o il fatto che il liceo Tosi sia escluso dalle corse degli autobus urbani, o ancora il problema dell’abbonamento unico che consenta agli studenti di trasmigrare da un mezzo urbano ad un mezzo extraurbano all’interno della città senza dover pagare due volte il biglietto. Ecco perché i genitori chiedono di essere «ascoltati e coinvolti nelle scelte» sul trasporto scolastico, invocando «una programmazione complessiva» che tenga conto di tutte le esigenze. «I problemi arrivano già da prima della pandemia – fa notare Carla Pusceddu – abbiamo aspettato risposte che non sono mai arrivate e promesse che non si sono mai concretizzati, e addirittura siamo stati tacciati di volere i taxi per i nostri ragazzi». Il riferimento è ad un acceso scambio in commissione bilancio con la presidente e delegata provinciale leghista Paola Reguzzoni. «Ora confidiamo di poter aprire fin da subito un confronto con il nuovo assessore alla viabilità e ai trasporti». Che sarà l’avvocato Salvatore Loschiavo.
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