Il Partito Democratico di Castellanza esce ridimesionato dalle urne. E mastica amaro

Gianni Bettoni e Alberto Dell'Acqua

CASTELLANZA – Mirella Cerini ha vinto e ha già dato via al bis a Palazzo Brambilla. Ma la domanda che gira è “Che fine ha fatto il Partito Democratico?“. E a porre il quesito sono proprio i piedini castellanzesi.

Per chi hanno votato i dem?

A conti fatti, dopo essere rimasti “camuffati” nella lista Partecipiamo, i dem locali sono usciti con le ossa rotta: il segretario cittadino Alberto Dell’Acqua e l’assessore uscente Gianni Bettoni, candidati entrambi, non hanno ottenuto i voti necessari per entrare in consiglio. Unica eletta dei tre esponenti dem in lista è stata Anna Maria Colombo, la quale però ha potuto contare anche sul suo impegno nel gruppo di controllo di vicinato. E la domanda su dove sia finito il Pd locale diventa ancora più aderente alla realtà se si pensa che, chi la sa lunga sui flussi elettorali, sostiene che un buon numero di voti targati Pd sia finito non a Partecipiamo, bensì al candidato Alex Citati dei Cinque stelle.

Caldiroli e la nuova tessera dem

Insomma il materiale su cui ragionare e riflettere non manca. Poiché se davvero così fosse, Mirella Cerini bis esce non solo più rafforzata, ma perfino affrancata dall’appoggio del Pd. E con Partecipiamo che oggi brilla più di ieri della luce del civismo.

Di certo i mal di pancia democratici al momento suonano come guaiti alla luna. E non è detto che i dem intendano metterli in piazza durante la conferenza stampa convocata per domani (venerdì 22 ottobre) nelle sede cittadina del partito. Ora, che i malumori escano o meno allo scoperto non conta. Il dato è che ci sono. E sono alimentati anche dalla mancata riconferma in veste di assessore di Gianni Bettoni. Inoltre non possono essere “curati” con l’elezione di Anna Maria Colombo e “sventolando” la fresca tessera piddina di Claudio Caldiroli, storico esponente della politica castellanzese, non candidato nella lista Partecipiamo a questo giro, ma nominato dal sindaco come assessore esterno. Scelta, al pari del “taglio” di Giuliano Vialetto, il quale alla notizia ha masticato amaro, ma risposto “obbedisco”, che fa ben capire come si muove Mirella Cerini, ovvero fuori dalle liturgie dei partiti (con i quali però dialoga) e dentro gli steccati di un civismo che ha sempre rivendicato.