Busto, celebra il 25 Aprile. Antonelli: «Qualcuno però ha scelto un’altra piazza»

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BUSTO ARSIZIO – «Grazie per aver scelto di essere qui oggi, in un giorno che per tanti è soltanto un’occasione di svago. Grazie di aver scelto di essere qui a onorare la memoria di questi eroi: a loro dobbiamo la nostra libertà. E grazie di rappresentare per i giovani con la vostra presenza, ai quali andrà il testimone di questa memoria, il giusto esempio». E’ il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli a pronunciare queste parole in una piazza, quella intitolata a Angioletto Castiglioni, che nella mattinata di oggi, giovedì 25 aprile, era piena di gente. In tanti, nonostante il maltempo e la giornata festiva, hanno scelto, come ha sottolineato il primo cittadino, di celebrare il 74esimo anniversario della Liberazione.

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«Ai giovani il compito di raccogliere la nostra fiamma»

«Una piazza intitolata a un uomo che è simbolo di unione – ha continuato Antonelli – Nonostante questo qualcuno ha deciso di non esserci. Di ritrovarsi in un’altra piazza, quella qui accanto. Una divisione che a mio parere non ha senso, ma evidentemente qualcuno si sente più degno di altri di celebrare un anniversario la cui importanza è in realtà condivisa da tutti». Il riferimento è alla manifestazione alternativa promossa in piazza Vittorio Emanuele II dal comitato antifascista di Busto Arsizio. Antonelli, come già avvenuto in occasione del Giorno della Memoria, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le scuole nelle celebrazioni dell’anniversario di Liberazione. «Mi rivolgo direttamente al tavolo scuole – ha detto Antonelli – Vi chiedo per l’anno prossimo di lavorare a un progetto che renda attuale il concetto di Liberazione senza però tradirne le radici». Antonelli ha ceduto quindi la parola «Al senatore Gian Pietro Rossi, vero relatore di questa cerimonia». Rossi, che la Liberazione e la Resistenza le ha vissute da protagonista, ha aperto il suo intervento con due domande. La prima: «Fu una rivoluzione di popolo o di elite? Fu una rivoluzione di popolo. Perché quando le SS arrivarono per deportare il consiglio di fabbrica della Comerio, Melchiorre Comerio disse portate via anche me. Loro sono i miei operai e hanno agito da me autorizzati». Rossi ha spiegato: «Fu il popolo, in questo caso il popolo del lavoro, che unito fece la rivoluzione». La seconda domanda posta da Rossi è stata: «E’ completamente compiuta questa rivoluzione? Qui la risposta è no. Fu una rivoluzione non per odio ma per dignità – ha detto Rossi – Ci ha dato la libertà, ma non ci ha dato completamente la dignità. La dignità che viene dal lavoro, non dall’elemosina come alcuni partiti politici sembrerebbero credere». E anche Rossi si è rivolto ai giovani: «Raccogliete la nostra fiamma e completate la rivoluzione».

La manifestazione alternativa

In piazza Vittorio Emanuele II, invece, il comitato antifascista ha promosso una manifestazione dal titolo Siamo tutti sulla stessa barca, con evidente riferimento alle tematiche relative all’immigrazione e alle «Nuove destre pericolosamente in crescita».  Il motivo della manifestazione alternativa «Che non è contrapposizione ma prosecuzione» è che le celebrazioni del Comune sarebbero «riduttive e minimali» e avvengono «mentre l’Italia si costella di esibizioni muscolari ed esposizione in chiaro del fascio-nazi pensiero del terzo millennio».

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busto 25 aprile antonelli – MALPENSA24