Isabella Tovaglieri è già a Bruxelles. “Per raccontare quello che nessuno dice”

BUSTO ARSIZIO – Dopo “Fenomenologia di Mike Bongiorno”, se fosse ancora in vita, Umberto Eco, il grande semiologo, potrebbe dedicare un altro epico saggio alla fenomenologia di una candidata, rappresentativa delle nuove tecniche comunicative della politica. Un esemplare modello di utilizzo dei social network, a cominciare da Facebook. Con i quali Isabella Tovaglieri, vice sindaco di Busto Arsizio in corsa per Bruxelles con ampi margini di successo, si sta facendo conoscere agli elettori. Post a raffica, mentre fa colazione e formula auspici per una serena giornata o stigmatizza l’assalto a una sede bergamasca della Lega o commenta un qualunque episodio di rilevanza pubblica o, ancora, augura una serena Pasqua. Il suo partito, la Lega appunto, la sostiene a tutto tondo. I Giovani Padani sono i suoi sponsor ufficiali. Così, appoggiandosi alla fitta rete del partito, ha facile gioco, quanto meno sulla carta, nella vasta circoscrizione elettorale. Che abbia uno spin doctor che la segue nella sua azione autopromozionale, può essere. Ma tutto sommato non ne ha bisogno: nel campo della comunicazione social ha un maestro assoluto: Matteo Salvini. Probabilmente è a lui che si ispira. Di certo, è per ora la più attiva tra le candidate e i candidati alle europee del Varesotto. Ne raccoglierà i frutti.

La foto con le donne musulmane sullo sfondo

Oggi, 25 aprile, fa sapere di trovarsi a Bruxelles dove, anticipando i tempi delle urne, afferma di avere una serie di impegni. Un’immagine, sempre su Facebook, la ritrae al mercato di Molenbeek “quartiere a pochi passi dall’Europarlamento”. Il suo scopo? “Mostrare un volto della civile Bruxelles, capitale d’Europa, che non tutti conoscono e che, soprattutto, in pochi faranno vedere”. Poi di seguito: “Ho realizzato un video per mostrarvi la realtà poiché le immagini sono più eloquenti delle parole. Parole che sinceramente vengono a mancare davanti a quanto ho visto”.
Il volto corrucciato della candidata è fin troppo eloquente: dietro a lei passeggiano alcune donne musulmane a significare, ci par di capire, che è anche questo che Isabella Tovaglieri ha visto, al punto che le vengono a mancare le parole: la cifra multietnica della popolazione di una delle sedi del parlamento europeo. Sede che, con molte probabilità, l’assessore leghista di Busto potrebbe frequentare dalla fine di maggio, a urne chiuse.
Per la cronaca, le chat dei partiti bustesi, di maggioranza e di minoranza, traboccano di commenti, non tutti lusinghieri, sulla “gita” in Belgio, in concomitanza con l’anniversario della Liberazione. Ma si sa, il “capitano” leghista oggi, in luogo delle cerimonie commemorative della Resistenza, è a Corleone a lottare contro la mafia, la vice sindaco Tovaglieri non può non essere a Bruxelles, storico crocevia di culture e di etnie, a indignarsi per la folta presenza islamica? In fondo, la data del 25 aprile fa venire l’orticaria a molti leghisti. Ma per fortuna, non a tutti.

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