Busto, 5 misure per affrontare la crisi: mozione di Lega e Idee in Comune

caf falvo palazzo gilardoni

BUSTO ARSIZIO – Sostegno alle famiglie in difficoltà economica, annullamento della Tari per le attività economiche interessate dal lockdown, occupazione suolo pubblico gratuita e decurtazione dell’Imu per i proprietari che per rinunciano a due mesi d’affitti. Sono queste le misure di sostegno economico contenute nella mozione firmata dai gruppi consiliari Lega e Idee in comune.

La maggioranza della maggioranza

La mozione nel suo complesso generale era già stata presentata in commissione Affari Generali dalla consigliere leghista Paola Reguzzoni. La proposta in realtà aveva ottenuto più consensi dalle opposizioni (sull’impostazione del ragionamento) che dalla stessa maggioranza. Tanto che la mozione al momento della presentazione ufficiale porta le firme di Lega e Idee in Comune. Ovvero della maggioranza nella maggioranza. E se verrà votata da tutti consiglieri che sostengono il sindaco è ancora da vedere. Al momento Forza Italia tace e Fratelli d’Italia pure.

Giocare d’anticipo

Il fine è quello di ipotizzare una serie di aree socio economiche fortemente penalizzate dalla crisi sanitaria e che non necessariamente coincidono con quella parte “debole” e già in carico ai servizi sociali. Il lockdown, che per molte categorie economiche sarà ancora lungo, alla fine della clausura lascerà un segno pesantissimo su chi ha un’attività, ovvero su coloro che forse mai avrebbero immaginato di ritrovarsi in una situazione di grave difficoltà. E che per ripartire avranno necessariamente bisogno di un supporto.

E in proprio in questa direzione va la proposta di Lega e Idee in Comune, che per ogni voce suggeriscono l’apertura in bilancio di un capitolo ad hoc, con appostato una cifra simbolica. «Al momento non possiamo quantificare l’entità dei contributi necessari – aveva spiegato in commissione Reguzzoni – però possiamo cercare di pianificare e ipotizzare come si muoverà l’amministrazione. Poi sulla base delle misure economiche governative e delle Regione potremmo ricalibrare le nostre ipotesi». Con un vantaggio, come si legge anche nel documento: “l’istituzione immediata capitoli, seppur privi di fondi, permetterà al Comune l’istituzione da subito dei regolamenti per la distribuzione degli aiuti ed eventualmente l’istruzione delle domande e delle richieste , riducendo quindi il tempo di erogazione una volta stanziate le somme”.

Le misure proposte

  • Istituire nuovo capitolo di spesa corrente denominato sostegno alle famiglie in difficoltà economica derivante da Covid19 di € 1. Tale fondo andrà utilizzato per il sostegno di quelle famiglie che, a causa dell’epidemia, hanno perso il lavoro senza ammortizzatori sociali (lavoratori a chiamata, stagionali ecc).
  • Istituire nuovo capitolo di spesa corrente denominato “annullamento Tari per attività economiche periodo di chiusura” di € 1. Tale fondo andrà utilizzato per rifondere la Tari alle attività economiche che, previa autocertificazione , hanno sospeso del tutto l’attività durante l’emergenza.
  • Istituire nuovo capitolo di spesa corrente denominato “annullamento occupazione suolo pubblico” di € 1, per le attività di somministrazione di cibo e bevande che, a fronte del mantenimento delle distanze, avranno la necessità di aumentare i coperti all’esterno si chiede la totale esenzione dalla tassa di occupazione e per chi avesse già effettuato il pagamento la restituzione totale.
  • Istituire nuovo capitolo di spesa corrente denominato “sostegno alla disabilità ed handicap” di € 1, tale capitolo andrà a prevedere un contributo a quelle realtà senza fini di lucro che in questo periodo hanno visto aggravarsi il costo di gestione dei loro ospiti e/o assistiti, che potrebbero non essere riconosciuti da ATS.
  • Istituire capitolo di spesa corrente (o minor entrata) denominato “solidarietà affitti” di €1, il Comune, tramite una campagna puntuale, si impegna a decurtare il 30% dell’Imu ai proprietari di immobili che, previa certificazione del conduttore, esonereranno gli inquilini siano residenziali, commerciali o produttivi dagli affitti di due mesi (equivalenti ma anche non coincidenti alla chiusura delle attività), o nel caso di non adesione da parte della proprietà dell’immobile si interverrà con un contributo a sostegno del conduttore.
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