Busto, 600 multe al photored: ora i nuovi cartelli. Rogora: «Non è una trappola»

BUSTO ARSIZIO – Ha già sfornato più di 600 multe in un mese e mezzo il photored installato al semaforo di Sant’Anna, all’incrocio tra via per Cassano e via Piermarini. E dopo le proteste dei sanzionati, con la “minaccia” di avviare una class action, il Comune è pronto ad intervenire. Ma solo per rendere più evidente a tutti gli automobilisti il rischio di incorrere in una sanzione, non solo in caso di passaggio con il rosso ma anche al solo superamento della linea bianca di arresto: Agesp poserà a brevissimo dei cartelli di avviso vicino all’incrocio per informare gli utenti della strada.

I numeri

Busto Massimo Rogora«Ma in ben 77 casi si tratta di multe per il passaggio con il rosso, automobili che hanno totalmente ignorato un semaforo. In un mese e mezzo» chiarisce l’assessore alla viabilità Massimo Rogora. «Questo è un campanello d’allarme. E spiace che qualcuno continui a ripetere che i photored servono per fare cassa: li abbiamo installati negli incroci dove si sono verificati più incidenti. E nel caso di Sant’Anna erano stati gli stessi residenti a indicarci la pericolosità di quel punto». Non solo, rispetto alle contestazioni relative alle sanzioni per chi oltrepassa la riga bianca dello stop al semaforo, Rogora puntualizza che «le multe sono state fatte a veicoli che superavano completamente la linea d’arresto, non solamente con una gomma o con un parafango». Sant’Anna, con più di 600 contravvenzioni, è effettivamente il caso più sotto esame nel primo mese e mezzo: all’incrocio Tasso-Sempione sono solo 41 i casi di sanzione per il superamento della linea d’arresto, in viale Stelvio-via Minghetti invece 156.

I primi correttivi

Proprio per venire incontro alle criticità rilevate, l’amministrazione comunale ha già adottato dei correttivi. Come «il tempo del verde che dura 10 secondi in più per chi proviene dalla rotonda di Malpensafiere, per consentire a chi deve svoltare verso via Piermarini di liberare più velocemente l’incrocio». In questi giorni invece arriveranno i «nuovi cartelli ad hoc per avvisare gli automobilisti» della presenza del photored e del rischio “stangate”. Non si può invece intervenire sulla distanza tra la linea d’arresto e il semaforo: «Il margine serve per la sicurezza dell’attraversamento pedonale» sottolinea l’assessore Rogora.

Speroni: «Evitare che sia una trappola»

francesco speroniIn difesa dei photored e dell’assessore leghista Max Rogora interviene anche il segretario cittadino della Lega Francesco Enrico Speroni: «Questi sistemi automatici di rilevamento che segnalano anche il superamento della striscia d’arresto sono nuovi a Busto Arsizio, ma esistono dal 2018. E se rilevano un’infrazione al Codice della Strada non si può far finta di niente. Anche perché la norma è chiara, e dev’essere conosciuta da chi guida, e da quel che risulta le immagini mostrano che la riga bianca viene superata di tanto». Impossibile, quindi, escludere le contravvenzioni per il superamento della linea d’arresto e mantenere quelle classiche del photored. «L’unica cosa da fare è migliorare la segnaletica per evitare che sia una trappola». Speroni ricorda anche, a chi paventa azioni legali, che c’è «una sentenza della Cassazione del 2018» che non lascia scampo alle interpretazioni: quando il semaforo è rosso l’automobile deve stare dietro alla riga bianca. Rispetto all’accusa di voler “fare cassa”, il già ministro sfodera uno dei suoi proverbiali aneddoti: «Non potendo fare come nel Sudafrica di una volta, in cui chi commetteva violazioni riceveva bacchettate sulle natiche, in Italia le violazioni al Codice della Strada sono sanzionate con le multe».

busto arsizio photored sant’anna multe – MALPENSA24