Mensa dei poveri, processo a marzo. In tanti cercheranno di patteggiare

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L'ex europarlamentare Lara Comi e Nino Caianiello

GALLARATE – Mensa dei poveri, il processo si aprirà il 19 marzo in Fiera a Milano. Oggi, giovedì 12 novembre, una piccola “delegazione” dei difensori (per evitare assembramenti altrimenti inevitabili visto il numero di indagati) è comparsa davanti al Gup di Milano Natalia Imarisio. Come già preannunciato, nell’udienza odierna è stato stilato il calendario che “traghetterà” il procedimento nel vivo.

Riunificazione dei fascicoli

Procedimento che si aprirà il 19 marzo 2021 in Fiera a Milano in modo da avere a disposizione lo spazio necessario a garantire il distanziamento personale tra i presenti. La prima udienza vedrà la riunificazione dei fascicoli aperti a carico di oltre un centinaio di indagati. Ovvero il primo, che colloca già in sede di udienza preliminare indagati quali, ad esempio, l’ex consigliere comunale di Busto e coordinatore provinciale di Forza Italia Carmine Gorrasi e il consigliere regionale Angelo Palumbo, e il secondo, quello che ha visto la procura depositare a settembre le richieste di rinvio a giudizio tra gli altri per l’ex plenipotenziario di Forza Italia Nino Caianiello, l’ex patron di Tigros Paolo Orrigoni e l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi.

Patteggiamenti e riti alternativi

Fissata anche la seconda udienza, il 31 marzo dell’anno prossimo, durante la quale si discuterà dell’eventuale ammissione a riti alternativi. In questa sede gli 11 indagati che nel novembre 2019 si erano visti rigettare dal Gip la richiesta di patteggiamento (il giudice per le indagini preliminari aveva ritenuto che applicare pene così basse di fronte a fatti gravi significasse avallare la possibilità concreta che gli indagati tornassero a commettere reati a discapito di quanti, fra imprenditori e professionisti, lavorano onestamente) torneranno a chiedere di poter patteggiare davanti al Giudice per l’Udienza preliminare. Tra questi 11 compaiono Stefano Besani, avvocato di Gallarate, Laura Bordonaro, ex presidente di Accam spa, Matteo Di Pierro, ex collaboratore dell’imprenditore Daniele D’Alfonso, Marcello Pedroni, all’epoca consigliere di Prealpi servizi, Alessandro Petrone, ex assessore all’Urbanistica di Gallarate, l’intermediario Pier Michele Miano e l’imprenditore Piero Tonetti.
La via del patteggiamento dovrebbe essere intrapresa anche da Caianiello stesso purché, aveva già precisato il difensore Tiberio Massironi, la pena stabilita appaia congrua. Quindi non superiore ai 4 anni in modo che, contando il pre-sofferto in custodia cautelare, il Mullah non debba tornare in carcere. «E’ innegabile – aveva chiarito Massironi – che al mio assistito debba essere riconosciuta l’attenuante della collaborazione. Ci sono quasi 80 ore di interrogatorio reso davanti ai pm a sottolinearlo».

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