Cristina Boracchi è il nuovo presidente di Mfe Gallarate

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GALLARATE – Il presidente della sezione di Gallarate del Movimento Federalista Europeo (Mfe) è Cristina Boracchi, preside del liceo Crespi di Busto Arsizio e animatrice della nota rassegna filosofica “Filosofarti”. La nomina è avvenuta ieri, 11 novembre, in occasione della riunione in via telematica degli iscritti. L’assemblea, inoltre, si è riunita per dibattere i problemi della crisi mondiale pandemica e ambientale sulla base di un’ampia mozione, approvata poi all’unanimità. Diverse forze politiche e associative del territorio hanno voluto portare il loro saluto all’assemblea federalista.

I temi principali affrontati dall’assemblea

Il significato innovativo e strategico del Recovery Plan for Europe è stato al centro della discussione, anche per le implicazioni che ha per l’Italia. E che dovrebbe «concentrare gli investimenti europei su tre fronti», si legge in una nota firmata dai vertici della sezione gallaratese del movimento. I tre punti principali esposti dall’assemblea sono: la riconversione dell’apparato produttivo industriale del Paese (seconda manifattura d’Europa), «in funzione della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione, dando ampio spazio alla ricerca scientifica», ma anche la politica del territorio, «collegando i servizi delle città metropolitane con la valorizzazione delle infrastrutture nelle città medie e piccole, in funzione della mobilità delle persone, della salute pubblica e delle famiglie, come pure introducendo il Mes sanitario anche in funzione del finanziamento per gli enti territoriali». E infine: una politica volta a superare il divario tra nord e sud, «tramite innovazione tecnologica, sviluppo del capitale umano, istruzione, cultura, turismo e infrastrutture aeroportuali. Con l’obiettivo di valorizzare la centralità del sud nel Mediterraneo, in prospettiva di una politica europea per l’Africa e il Medio-Oriente».

La proposta di un servizio civile europeo obbligatorio

Inoltre è stato evidenziato come le crisi ambientali e pandemiche «rendano necessario attivare un alto senso civico a livello europeo e il senso di responsabilità verso la comunità». Insomma, si è parlato della proposta di introdurre per i giovani un “servizio civile europeo obbligatorio”, che duri un anno, da svolgersi in un paese dell’Ue diverso da quello di origine. «Dopo l’Erasmus nel campo dell’istruzione, una forma d’impegno sociale, al servizio della collettività, può contribuire alla nascita di un’identità europea basata sull’unità nella diversità: ciò che è necessario per sconfiggere il nazionalismo, il razzismo, il fanatismo di qualsiasi colore, sviluppando, invece, sentimenti di appartenenza e di coesione politica e sociale».

Sviluppare un’interlocuzione sulle istituzioni europee

Infine, secondo gli iscritti della sezione di Gallarate, è necessario «sviluppare un’interlocuzione dei cittadini con le istituzioni europee (anche in vista della Conferenza sul futuro dell’Europa)», come è già stato fatto negli scorsi mesi dal segretario della sezione Mfe di Gallarate con il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, attorno ai temi del Recovery Plan.

Come segretario è stato confermato il Antonio Longo, Così anche i membri del comitato direttivo uscente: Mauro Cervi (tesoriere), Carlo Benetti, Massimo Giunti, Massimo Pellizzato, Elia Rigolio.

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