Busto, Accam strategico nell’emergenza per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri

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BUSTO ARSIZIO – Accam si scopre strategico proprio nel momento della grande emergenza. Bistrattato, sull’orlo del fallimento, con davanti un futuro incerto e ancora tutto da costruire. Eppure in questo momento di grande emergenza sanitaria anche l’inceneritore Accam ha un ruolo importante nell’affrontare la crisi. Ed è stato rimesso in funzione al momento giusto.

Il riscatto dell’inceneritore

Sembra quasi una rivalsa del termovalorizzatore di Borsano, che ha ripreso a “divorare” rifiuti, soprattutto quelli ospedalieri. E che si sta preparando anche a ricevere l’indifferenziato dopo che molte piazzole ecologiche sono state chiuse. A spiegare qual è la situazione all’impianto in questo momento è proprio Angelo Bellora, presidente del cda di Accam.

«Da qualche giorno abbiamo rimesso in funzione tutte due le linee di incenerimento – dice Bellora – anche se non angelo bellora presidente accamproduciamo ancora energia poiché le turbine interessate dal rogo sono ancora ferme. Stiamo smaltendo sia i rifiuti urbani, sia quelli ospedalieri. Con tutte le precauzioni del caso. E ci stiamo anche preparando poiché prevediamo che nei prossimi giorni potrebbe aumentare il conferimento dell’indifferenziato». Le parole di Bellora confermano quanto dichiarato anche dall’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo, il quale proprio ieri, giovedì 12 marzo, ha spiegato che per quanto concerne la gestione dei rifiuti ospedalieri non c’è alcuna situazione critica: «Abbiamo fatto una ricognizione di tutti gli impianti e siamo in stretto contatto con l’assessorato a Welfare. Stiamo tenendo sotto controllo la produzione dei rifiuti, i flussi agli impianti e lo smaltimento sono regolari e in questo momento non è presente alcuna criticità sul territorio della nostra Regione».

Bellora poi prosegue: «Anche noi ci siamo adeguati alle restrizioni. Il personale amministrativo lavora in remoto da casa, mentre chi deve operare all’impianto segue tutta una serie di accorgimenti. Abbiamo predisposto misure per ridurre la presenza di più persone in contemporanea nei vari ambienti, compresa l’area dedicata al ristoro. La messa in sicurezza dei nostri dipendenti è stato uno dei primi accorgimenti che abbiamo adottato».

Filiera dei rifiuti: la lettera ai sindaci dell’assessore Cattaneo

La gestione rifiuti in tutta la sua filiera (raccolta, trasporto, recupero e smaltimento) è un servizio pubblico, che anche in questa situazione non deve essere interrotto come previsto dal Codice dell’ambiente D. Lgs. 152/2006, all’articolo 177″ – scrive Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente, in una lettera inviata a tutti i sindaci della Lombardia e ai gestori degli impianti di trattamento dei rifiuti – Risulta fondamentale poter garantire il funzionamento dei servizi indispensabili, tra cui il sistema di gestione rifiuti, onde evitare ulteriori rischi sanitari per l’interruzione del ciclo.

In questa difficile situazione in cui si trova il nostro Paese, è fondamentale rispettare le indicazioni che provengono dalle autorità sanitarie e le indicazioni del governo anche con riferimento al recente decreto assunto dal presidente del consiglio dei ministri, che introduce ulteriori limitazioni allo svolgimento delle attività. Le limitazioni generali alle attività economiche emanate non si applicano alla gestione dei rifiuti, fatte salve diverse indicazioni e la raccolta e gestione dei rifiuti urbani, rappresenta un servizio pubblico che non può essere interrotto.

E lo stesso vale per gli impianti di gestione dei rifiuti che devono poter continuare la propria attività, in modo da evitare che blocchi in punti della filiera di trattamento rifiuti possano impedire la regolare attività di imprese o impianti legati al ciclo degli urbani.

Chiedo pertanto a tutti i sindaci di sorvegliare la prosecuzione del servizio affinché avvenga con la necessaria efficacia ed efficienza. Sono certo comprenderà che non possiamo aggiungere il rischio di una eventuale emergenza ambientale all’attuale emergenza sanitaria.

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