Busto al Centro: «Distretto culturale al Museo del Tessile. Con una Fondazione»

busto museo tessile

BUSTO ARSIZIO – «Una Fondazione per la cultura a Busto. Al centro della quale ci sia il Museo del Tessile, da ripensare come distretto culturale in grado di abbracciare anche le ville Tosi e Tovaglieri». È questo il piatto forte del programma di Busto al Centro, il movimento civico che ricandida a sindaco Gianluca Castiglioni, per quanto riguarda il settore della cultura. A presentare le proposte è Maria Giovanna Massironi, nome conosciuto nel tessuto culturale cittadino (da giovane era stata la prima annunciatrice di Telealtomilanese, ora è scrittrice ed è impegnata in molte iniziative) che si candida all’interno della lista capeggiata da Gianfranco Bottini.

Una Fondazione per la cultura

«Collaborazione con le associazioni, il terzo settore e i privati», sull’onda del metodo di «ascolto, attenzione e azione» che da sempre caratterizza la proposta politica di BaC. Queste le linee guida in ambito culturale sintetizzate dal candidato sindaco Gianluca Castiglioni. Con alcuni punti chiave: «La riorganizzazione e il coordinamento delle strutture amministrative della cultura – elenca Castiglioni – le strategie per coinvolgere le imprese e il terzo settore anche attraverso una Fondazione che si occupi della cultura a 360 gradi, con l’obiettivo di creare un ecosistema creativo e culturale, con startup innovative a vocazione culturale; il potenziamento delle strutture con i finanziamenti europei del PNRR; gli strumenti di comunicazione tra chi si occupa di cultura e l’amministrazione, e la formazione di figure professionali con competenze legate al mondo della cultura».

Il ruolo del Museo del Tessile

In quella che Giovanna Massironi definisce una «città che ha potenzialità incredibili e un patrimonio per ospitare e valorizzare la cultura. Al centro il Museo del Tessile, che rappresenta il luogo in cui la città esprime la sua cultura e identità basata sul lavoro. Con tutta la sua area circostante deve riacquistare centralità ed esprimere il senso del luogo, attraverso una valorizzazione e razionalizzazione di spazi e contenuti». Per BaC occorre «ripensare il Museo, di concezione obsoleta, che da magazzino di macchinari andrebbe reso più moderno, valorizzandolo anche dal punto di vista dello spazio architettonico, anche con un’illuminazione notturna, e destinandone gli spazi interni a iniziative coerenti con il senso del luogo». L’obiettivo è di fare dell’ex cotonificio Bustese «il fulcro di un distretto culturale che abbracci le aree circostanti di villa Ottolini Tosi e villa Tovaglieri», mantenendone le funzioni di casa della Musica e casa del ‘900. Nel distretto dovrebbero trovare spazio «associazioni, occasioni di formazione legate al tessile e alla città, un centro di aggregazione per i giovani, un incubatore di artisti di fiber art, agorà nelle piazze e spazi verdi con serre didattiche per piante tessili e tintorie».

Via feste della birra e museo del ciclismo

Detto a chiare lettere, per Massironi «manifestazioni come le feste della birra andrebbero delocalizzate in altri contesti, così da creare occasioni di vitalità anche nei quartieri periferici», ma andrebbe spostato dal Tessile anche il museo del ciclismo. «È la prima cosa che toglierei. Un obbrobrio non in sé ma perché piazzato nella sala del ricamo che è una delle più belle del Museo del Tessile. Il museo del ciclismo deve esistere ma sicuramente non lì: va trovata una collocazione più idonea che non interferisca in modo stridente con le attività “core” del Museo. Anche il bar «andrebbe ripensato in un’altra ottica» più coerente con il contesto culturale.

Più poesia e opportunità per i giovani

Una rivoluzione che risponde alla necessità di «dare un tocco di poesia» ad una città che BaC immagina «un po’ meno calvinista e più capace di valorizzare la bellezza». E la Fondazione può essere, per Gianfranco Bottini, «lo strumento per sviluppare un progetto culturale di questo tipo, superando le rigidità dell’ente pubblico e abbracciando il mondo del privato». Fondamentale, per l’architetto Massimo Ferioli, anch’egli candidato nella lista civica centrista, sarà inoltre «inserire occasioni per le nuove generazioni per dare nuovo impulso alla città. All’ex carcere, ad esempio, la nostra idea è di trasformarlo in sale prove e incisioni per i nostri gruppi musicali. Occorre favorire la cultura dei giovani, trasformando Busto in posto fertile e attrattivo alle nuove esperienze artistiche e culturali. Anche con un possibile ritorno economico se teniamo i giovani in città». In questo quadro il Busto Film Festival, per BaC, è «importante ma non più centrale – spiegano Bottini e Massironi – ci vuole, ma anche tutto il resto. Non si possono concentrare la maggiorparte delle risorse su un’unica manifestazione».

busto al centro cultura tessile – MALPENSA24