Busto, bonifica milionaria per la terra all’amianto del sottopasso di Sant’Anna

BUSTO ARSIZIO – Quasi due milioni di euro per smaltire la terra contaminata dall’amianto del cantiere del sottopasso di Sant’Anna. A tanto ammonta la cifra messa a bilancio dall’amministrazione comunale nel piano delle opere pubbliche. Un maxi-salasso su cui in maggioranza c’è chi vuol vederci chiaro. Anche se il sindaco Emanuele Antonelli confida che il “quantum” definitivo dell’operazione possa diminuire sensibilmente. Ma in ogni caso smaltire la montagna di terra che attualmente è stata messa in sicurezza nell’area di cantiere (lato Beata Giuliana) verrà a costare più di un milione di euro.

Cara bonifica

Nel nuovo piano delle opere pubbliche, che andrà in approvazione martedì 20 aprile in consiglio comunale, sono stati stanziati 650mila euro all’anno per tre anni, un milione e 950mila euro in tutto per finanziare la bonifica dei terreni dove è in costruzione il sottopasso che collegherà il quartiere di Sant’Anna e la statale del Sempione in zona Beata Giuliana. Una cifra “monstre” che va ad impattare in modo notevole sul progetto, che “cuba” complessivamente circa 7 milioni di euro. Il ritrovamento di tracce di amianto nel terreno del cantiere era stato uno dei primi inconvenienti dell’opera, che sta vedendo la luce dopo decenni di attesa da parte del Villaggio a nord della città. Sul caso era già intervenuto un esposto dei Verdi.

I dubbi sul salasso

Ma non è detto, fa sapere il sindaco Emanuele Antonelli, che la cifra stanziata prudenzialmente a bilancio sia quella che verrà effettivamente spesa per lo smaltimento della terra contaminata. Anzi, le procedure su cui si sta ragionando con Arpa potrebbero consentire di dividere la montagna di terra accatastata a margine del cantiere, sul lato di Beata Giuliana, per alleggerire il conto finale dell’operazione. Si parla comunque di oltre un milione di euro. Un salasso su cui, nella maggioranza di centrodestra (in particolare in Lega), c’è chi starebbe storcendo il naso. Ma individuare i responsabili del disastro ambientale su cui rivalersi appare ormai praticamente impossibile.

La situazione attuale

«L’area di cantiere, presso la quale sono stati allocati i materiali di “rifiuto” contenenti amianto, è stata appositamente delimitata e protetta con teli posti a presidio degli stessi – si legge nella relazione del sindaco Antonelli allegata al rendiconto del bilancio 2020 – sono stati avviati i primi interventi di pulizia dell’area, al fine di procedere al successivo conferimento del materiale depositato agli impianti autorizzati mediante le procedere previste dalle normative vigenti. Tutte le attività finora intraprese sono state condivise con gli Enti competenti (ARPA, Provincia di Varese, ATS Insubria) al fine di sostenere il corretto operato dell’amministrazione a garanzia della tutela dell’ambiente e della salute pubblica».

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