Busto, Brugnone: «Borri, sì al progetto partecipato. Smuoverà la giunta Antonelli»

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BUSTO ARSIZIO – Ex Borri, «ben venga la progettazione partecipata. Obbliga l’amministrazione a smuoversi e prendere decisioni». A dirlo è Massimo Brugnone, consigliere comunale del Pd (con vista su Italia Viva), unico rappresentante eletto che ieri ha assistito alla presentazione del progetto del Parco della Genesi, il sogno di una grande area verde da 14mila metri quadri attorno nel parco dell’ex Calzaturificio di viale Duca d’Aosta disegnata direttamente dai cittadini.

«La giunta accolga la proposta»

brugnone supermercati verde busto treni«Spero che, se verranno raccolte le 2000 firme necessarie, la giunta accolga questa proposta – sostiene Brugnone – sarebbe la prima volta che Busto sperimenta un percorso di cittadinanza attiva vera su un progetto concreto. Lo hanno già fatto tante città, è giusto che Busto non sia da meno. Noi consiglieri comunali l’abbiamo chiesto più volte, potrebbe essere un esempio da seguire anche per altri progetti di questo tipo». Oltretutto, si tratta di iniziative che «facilitano la ricerca e l’attrazione di finanziamenti europei, un tema su cui l’amministrazione Antonelli è all’anno zero o quasi». In realtà, una forma di progettazione aperta ai contributi esterni era già stata tentata, ai tempi della giunta di Gigi Farioli, ma il concorso di idee sull’ex Borri, che era stato proposto da Agesp, fu «dimenticato e buttato in un cassetto», ricorda Massimo Brugnone. Il quale oggi auspica che la spinta dei cittadini possa servire a «dare finalmente una smossa» al recupero dell’area dismessa di viale Duca d’Aosta, attesa ormai da quasi vent’anni.

«Antonelli? Gli manca visione»

«A questa amministrazione è sempre mancata una visione – sottolinea l’esponente dem, già protagonista di un battibecco in consiglio comunale con il sindaco Emanuele Antonelli sul tema della visione strategica – un’area così grande come l’ex Borri, a due passi dalla stazione, cambia la fisionomia e l’attrattività della città». Infatti, «ancora oggi l’amministrazione comunale non ha definito (da sola o in partnership con qualche investitore privato) un progetto sostenibile sotto i profili ambientale, sociale, economico e finanziario». Tra gli effetti positivi di questa iniziativa anche il fatto che «obbliga l’amministrazione a prendere delle decisioni sul Borri», tenendo conto che «è palese che, se si optasse per realizzare un parco da 14mila metri quadrati, anche le decisioni sull’immobile dovrebbero andare di pari passo».

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