Scintille in consiglio a Busto, Brugnone ad Antonelli: “Faccia il sindaco”. Ma lui: “Basta prediche”

BUSTO ARSIZIO – Debutta la nuova giunta e svela i progetti che condurranno alla fine del mandato. Il sindaco Antonelli rassicura: «Tutto procede nei tempi previsti». Ma il PD lo attacca: «Smetta di fare solo l’assessore ai lavori pubblici».

Il bilancio chiude in positivo

A fare da apripista alla “prima” della nuova giunta Antonelli è Paola Magugliani, neo-delegata ai conti, snocciolando le cifre del bilancio consolidato 2018, che chiude «con 5,2 milioni di risultato positivo, contro i 2,4 del 2017 e il milione e 270mila di segno meno del 2016», in particolare per merito delle performance positive delle partecipate (tra cui i «tre milioni e mezzo di utili di Accam, grazie all’allungamento degli ammortamenti» sottolinea il consigliere di Idee in Comune Roberto Ghidotti), incassando l’approvazione senza nemmeno un intervento dall’opposizione.

Ecco la nuova giunta

Poi tocca ai nuovi presentarsi. Come al primo giorno di scuola Osvaldo Attolini, assessore ai servizi sociali in quota Idee, che promette: «Ho 69 anni, sono in pensione e dedicherò gran parte del mio tempo al lavoro in assessorato». E annuncia, tra l’altro, i nuovi bandi per la gestione delle colonie. Emozionata Laura Rogora, subentrata nelle deleghe a verde e sport: «Una grande opportunità». E, da appassionata delle due ruote, lancia il sogno di ospitare a Busto «partenze, arrivi e traguardi volanti di importanti gare ciclistiche». Il leghista Giorgio Mariani, assessore all’urbanistica, elogia il «lavoro molto egregio» della predecessora Isabella Tovaglieri ed entra nel merito dell’iter della variante al Pgt. Subito sul pezzo anche gli altri assessori freschi di nuove deleghe, a partire da Gigi Farioli che,  pur ammettendo di essere «un analfabeta da un punto di vista informatico», svela i progetti sulla digitalizzazione e sull’innovazione, con l’inedito «approccio customer» che entra nel suo vocabolario a fianco del più abituale «combinato disposto».

«Tutto procede nei tempi»

I nuovi, quasi all’unisono, ringraziano il sindaco «per la fiducia», e Antonelli ricambia, ringraziandoli a sua volta «per aver accettato l’impegno» e plaudendo agli uscenti Tovaglieri, Chiesa e Arabini «che per motivi diversi non ci sono più». Prima di fare il punto sullo stato dell’arte delle opere, fotografato nel Documento Unico di Programmazione: «Le cose stanno procedendo nei tempi previsti». E via con l’elenco: manutenzione strade e loro messa in sicurezza con i dossi, il parco dello sport di Beata Giuliana («tempi, per ora, rispettati» per palaghiaccio e palaginnastica, annuncia Antonelli), la messa in sicurezza degli edifici scolastici («stanno per essere appaltati i lavori»), il bando per l’illuminazione pubblica («sono arrivate due offerte» svela il sindaco), l’ex Calzaturificio Borri («ci sta bloccando questa benedetta Soprintendenza, come per le ex carceri e il Conventino») e il sottopasso di Sant’Anna.

Il sindaco “che fa le cose”

Fin qui domina il fair play della “prima volta”, poi i toni si surriscaldano quando il dibattito entra nel vivo e intervengono i consiglieri del PD. «Sento dire che il nostro sindaco è “uno che fa le cose”, ma non compie scelte strategiche. Ad esempio, la svolta green – l’affondo di Massimo Brugnone, ancora in bilico tra i dem e l’approdo a Italia Viva di Renzi – smetta di fare solo l’assessore ai lavori pubblici e si metta a fare il sindaco».

Una presa di posizione che provoca la durissima reazione di Emanuele Antonelli: «Parlate di strategie? Mi piacerebbe vedervi fare il sindaco per due mesi, non di più perché fareste danni. Io devo fare i conti perché i soldi sono quelli che sono. Presentatemeli voi, i progetti strategici: con la maggioranza li valuteremo. Mi fanno incazzare le vostre prediche inutili e stupide». Alla fine anche il DUP passa, con la maggioranza compatta al voto: e giù il sipario.

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