La Lega vuole riconquistare Varese e pensa a un sindaco donna. E Maroni?

varese piazza garibaldino lega

VARESE – La serata al circolo di Bizzozero venerdì 4 ottobre, la presenza alle stazioni di Varese sabato e un nota ufficiale del commissario della sezione varesina del Carroccio Andrea Gambini su teatro e riqualificazione di piazza Repubblica diffusa oggi, lunedì 7 ottobre. Tre indizi che fanno più di una prova: la Lega ha di fatto aperto la campagna elettorale. Con un obiettivo, più volte sottolineato nella culla di Bizzozero: «Riprendiamoci Varese». E con un’indicazione, camuffata, nell’intervento di Giancarlo Giorgetti. Il quale, mentre tracciava la rotta di come dovrebbe cambiare la Lega e aprirsi a «nuove idee ed energie», ha anche buttato un riferimento alla famiglie lombarde «dove, in fondo, si sa che a comandare è sempre la donna».

Candidatura in rosa?

La frase con la quale Giancarlo Giorgetti ha fatto riferimento alla famiglie lombarde e alle “gerarchie” di potere tra le mura domestiche, a tutti i leghisti presenti ha strappato un sorriso. E a qualcuno più attento ha acceso una lampadina sul vero significato di quella che, lì per lì, è sembrata solo una battuta. Insomma, il dubbio che la Lega stia lavorando a una candidatura in rosa per la guida di Palazzo Estense a qualcuno è balenato in testa. E se fosse vero, sarebbe la prima volta che il Carroccio candida per il ruolo di sindaco di Varese una donna.

Nessuno si sbilancia, ma…

Sull’ipotesi in rosa della Lega per Palazzo Estense, nessuno si sbilancia o dice qualcosa in più. Forse perché al momento l’idea c’è, ma va tenuta sotto traccia e sotto coperta. Certo c’è chi davanti alla domanda regala come risposta un sorriso e aggiunge: “Sarebbe davvero una bella novità. Per la Lega, ma soprattutto per Varese“. Insomma: scantona. Del resto il tempo di scoprire le carte è ancora lontano. E, soprattutto, la donna non è l’unica carta nel mazzo del Carroccio.

L’ipotesi Maroni

La sensazione è che per arrivare ad avere il nome del candidato a sindaco della Città Giardino ci sono ancora molti passaggi da fare. Anche perché la suggestione di una candidatura in rosa non è certo l’unica possibile. C’è anche quella, ad esempio, di Roberto Maroni, ex governatore della Lombardia, ex ministro dell’Interno e attualmente consigliere comunale a Palazzo Estense. Che al Bobo leghista piacerebbe guidare la città simbolo del Carroccio non è un segreto. Come non è un segreto che il leghista di Lozza continui ad avere nel movimento un discreto numero di estimatori. Ma anche di militanti, non pochi, che sottolineano gli atteggiamenti molto critici nei confronti del nuovo corso del partito. Con qualche post, ma anche con prese di posizioni fisiche. Come quella di venerdì sera, quando Roberto Maroni, pur essendo arrivato in tempo per prendere posto nell’angusta sala del circolo della castellanza varesina e dove comunque avrebbe trovato una sedia in prima fila, ha preferito restare fuori. Cosa che in molti hanno notato.

L’outsider

Tra i papabili non va poi dimenticato Luca Marsico. C’è stato un momento in cui il nome dell’ex vicepresidente della Provincia ed ex consigliere regionale veniva dato in ascesa come gradimento: il suo profilo ha tutte le caratteristiche per il ruolo. Vero è che Marsico ha un passato politico in Forza Italia e non nella Lega. Ma è altrettanto vero che il distacco dell’avvocato varesino dal partito di Berlusconi è stato uno strappo netto. E che dalla fondazione di Insieme e Futuro in poi non sono mancati i segnali di avvicinamento al Carroccio. O, meglio ancora, alla galassia leghista. Come ad esempio la sintonia con Lombardia Ideale, contenitore politico attiguo alla Lega e lanciato dall’attuale governatore Attilio Fontana, che conosce Marsico da una vita (anche lavorativa) e potrebbe anche spendersi a favore di una sua eventuale candidatura.

lega varese sindaco maroni – MALPENSA24