Busto: buoni spesa per i cittadini in difficoltà, ma anche per le associazioni

caf falvo palazzo gilardoni

BUSTO ARSIZIO – Buoni spesa: ecco come l’amministrazione ha deciso di destinare i 443.359,20 euro assegnati al Comune di Busto. Il fondo è stato ripartito in due parti: 100 mila euro da destinare a soggetti del terzo settore per l’acquisto e la distribuzione di generi alimentari o di prima necessità, inclusi i farmaci; 343.359,20 euro da destinare a buoni spesa. Si tratta di somme che potrebbero subire variazioni in base al numero delle domande che perverranno.

«Abbiamo lavorato per predisporre un meccanismo che potesse entrare in funzione in tempi brevissimi, ma che, nello stesso tempo, prevedesse criteri equi di distribuzione dell’importo, secondo reali e comprovate necessità, che, lo ricordiamo, sono quelle dell’approvvigionamento alimentare a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus», spiegano il sindaco Emanuele Antonelli e il vicesindaco e assessore al Commercio Manuela Maffioli e l’assessore all’Inclusione sociale Osvaldo Attolini nel presentare l’iniziativa che è stata chiamata BA Spesa.

Le risorse saranno disponibili dal 6 aprile, a seguito della variazione di bilancio che la giunta comunale approverà su proposta dell’assessore alla partita Paola Magugliani: «Oltre a predisporre un capitolo per questi fondi stiamo anche lavorando all’istituzione di un conto corrente per chi volesse effettuare donazioni, che andranno a implementare il fondo reso disponibile dalla protezione civile».

La suddivisione

L’amministrazione a fronte dei soldi destinati ha deciso di sostenere anche il terzo settore, che quotidianamente segue le famiglie in difficoltà operando con grande professionalità, può garantire che i buoni vadano effettivamente a chi ne ha più bisogno. Nello stesso tempo la maggior parte dell’importo governativo è stato messo a disposizione del bisogno emerso proprio a causa della situazione sanitaria.

I buoni spesa

I buoni saranno di importo variabile, determinato sulla base del numero di richieste pervenute e del numero dei componenti del nucleo famigliare. Palazzo Gilardoni, a differenza di altri Comuni che hanno determinato a priori l’importo dei buoni, ha deciso di calcolare il valore dei contributi a posteriori, sempre nella convinzione di dover garantire l’assoluta equità nell’assegnazione e contemporaneamente di dover dare risposte a tutti coloro che ne avranno diritto. L’amministrazione si avvarrà della piattaforma dell’azienda Pellegrini, che consente l’emissione di buoni non contraffabili, anche in forma elettronica. Questi ultimi verranno inviati direttamente ai beneficiari che abbiano un indirizzo email, con l’ulteriore vantaggio di non obbligare le persone a uscire di casa per recuperarli; gli altri verranno distribuiti presso gli uffici dei Servizi sociali, secondo modalità che verranno comunicate;

A chi spetta

Destinatari del sostegno economico saranno persone singole o nuclei familiari che si trovano in situazioni di bisogno a causa dell’epidemia da Covid 19 o dell’applicazione delle norme relative al contenimento della epidemia stessa; famiglie in carico a enti del terzo settore segnalate ai Servizi sociali con relazione da parte degli enti stessi; famiglie in carico ai Servizi sociali segnalate dall’assistente sociale di riferimento. In caso di richiesta da parte dell’utente. La domanda dovrà essere corredata da un’autodichiarazione, che attesti il possesso dei requisiti. Che devono devono essere soddisfatti anche nei casi segnalati dai servizi o dal terzo settore. Le autocertificazioni verranno verificate attraverso i controlli necessari ad accertarne la veridicità.

I requisiti

I richiedenti devono essere residenti o domiciliati a Busto Arsizio. Per i cittadini stranieri non appartenenti all’Unione Europea il requisito è il possesso di un titolo di soggiorno in corso di validità. Nessun componente del nucleo famigliare del richiedente deve inoltre essere beneficiario di altre forme di sostegno al reddito e alla povertà erogati da enti pubblici (es. reddito di cittadinanza etc.). Ad esclusione di quelli previsti dalle norme relative al contenimento della epidemia da Covid-19 o per i quali il reddito di cittadinanza risulta sospeso, revocato o decaduto. Potranno essere ammessi al beneficio nuclei famigliari con disabili o anziani con particolari problematicità, che versino in situazioni di fragilità economica.

Palazzo Gilardoni ha introdotto un ulteriore requisito per tutelare il più possibile le famiglie che hanno maggiore necessità di ottenere il buono. Si tratta dell’indice di priorità, che non dovrà essere superiore a 2. L’indice è calcolato sulla base delle disponibilità liquide/mobiliari della famiglia a fine febbraio 2020, delle entrate del bimestre marzo/aprile 2020 e della soglia di povertà assoluta calcolata per la famiglia.

«Sono purtroppo numerosi anche nella nostra città i casi delle cosiddette nuove povertà, insorte a seguito delle misure di contenimento della pandemia imposte alle attività professionali – proseguono sindaco e assessori – A queste persone e alle loro famiglie, comprendendo plausibili imbarazzi, diciamo di non esitare a chiedere i buoni alimentari, perché non c’è nulla di male a chiedere aiuto in questo momento assolutamente particolare».

Siate responsabili

Sindaco e assessori poi raccomandano di adottare un atteggiamento etico nei confronti dell’iniziativa e di «non inoltrare domanda nel caso il nucleo familiare non sia in possesso dei requisiti previsti. Autodichiarazioni non corrispondenti al vero, oltre a costituire i presupposti per un reato, rappresentano anche un comportamento immorale ed egoistico che va a mettere ulteriormente in difficoltà chi si trova in una situazione critica». E concludono: «Da ultimo rivolgiamo un appello ai punti vendita, affinché vogliano riconoscere, qualora possibile, uno sconto a chi utilizzerà questi buoni».

I punti vendita

Ai richiedenti che saranno ammessi al beneficio verrà riconosciuto un buono da spendere presso i punti vendita indicati nell’elenco che è in fase di definizione da parte dell’assessorato allo Sviluppo del territorio, con l’ufficio Suap. Ai punti vendita è offerta la possibilità di entrare nell’elenco dei luoghi in cui i buoni potranno essere spesi e di aderire alla piattaforma di Pellegrini: si tratta di un’ulteriore forma di sostegno alla rete del commercio cittadino.

Il termine e i numeri

Il termine per l’invio della domanda all’indirizzo di posta elettronica protocollo@comune.bustoarsizio.va.legamail.it è il 10 aprile. Sarà possibile presentare la domanda telefonicamente solo nel caso il richiedente non sia in grado di farlo via posta elettronica. Al momento del ritiro dei buoni sarà comunque necessario sottoscrivere l’autodichiarazione attestante i requisiti.

I numeri per le informazioni: 0331/390117 (servizi sociali operativo dal martedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16 e lunedì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30); 0331/390309 (Ufficio relazioni con il pubblico) e 366/4012686 (Centro Operativo Comunale) operativi dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00.

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