Gli studenti del Candiani di Busto in campo per salvare il pianeta. Con un video

BUSTO ARSIZIO – Anche un video può salvare il pianeta. La testimonianza degli studenti del liceo Candiani-Bausch, che hanno intrapreso un percorso di consapevolezza per raccontare la sostenibilità con il linguaggio dell’audiovisivo, nell’ambito di un progetto sostenuto dai ministeri dell’istruzione e della cultura. «L’arte è fondamentale per creare una nuova narrativa per curare il pianeta nella sua globalità» ha spiegato Frank Raes, climatologo di origine belga con un’esperienza al JRC di Ispra, attualmente direttore del Museum of Anthropocene Technology di Laveno Mombello, da lui fondato. Il risultato di questo percorso sono una serie di video di grande impatto, visualizzabili sul sito web del progetto #Storie2030.

Il progetto #Storie2030

Il progetto si chiama “#Storie2030, raccontare lo sviluppo sostenibile”, e ha come sottotitolo “Il cinema e l’audiovisivo come linguaggio universale di sviluppo della memoria sociale con l’obiettivo della prosperità delle persone e del pianeta”. «Lungo ma ambizioso» ammette il regista e scrittore Andrea W. Castellanza, già direttore dell’ICMA, che del progetto è il responsabile scientifico. «Memoria e futuro si legano – spiega, rivolto ai ragazzi – voi domani sarete la memoria dei temi della sostenibilità, di qualcosa che deve iniziare oggi. Una memoria che in futuro potrà essere condivisa da altri. Per essere più consapevoli, ma già lo siete, e testimoni per il futuro». Finanziato nell’ambito del Piano Nazionale “Cinema per la Scuola” Miur-Mibact (i ministeri dell’istruzione e della cultura), vede il Liceo Artistico Candiani-Bausch di Busto Arsizio come capofila di una rete scolastica e di partnership composta da tre istituti comprensivi di Busto (Bertacchi, Bossi e De Amicis) e dieci partner nel mondo della comunicazione, dell’arte e del terzo settore, tra cui il Ma*GA di Gallarate e il PIME-Pontificio Istituto per le Missioni Estere.

«Una presa di posizione»

In campo più di 120 studenti delle classi terze e quarte (oggi quarte e quinte) dell’indirizzo audiovisivo-multimediale del liceo di via Manara. «Gli studenti – racconta la responsabile del progetto Paola Carini, docente di discipline audiovisive del “Candiani” – hanno potuto avvicinarsi alle tematiche dell’agenda ONU 2030, con i suoi obiettivi per l’umanità, toccandole anche con mano. La loro non è stata solo una presa d’atto ma una presa di posizione». Il linguaggio audiovisivo è stato poi il mezzo con cui hanno espresso la loro consapevolezza sui temi dello sviluppo sostenibile e su come raccontarli ad un pubblico più vasto. Il progetto è stato avviato sotto la dirigenza di Andrea Monteduro, ma portato avanti con entusiasmo dalla neo-dirigente scolastica del Candiani-Bausch Maria Silanos, che si è detta «onorata e stupita di tutta la produzione culturale che qui avviene e del valore educativo delle iniziative dei docenti».

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