Gli origami del maestro di Busto per i detenuti del carcere. Di Novara

BUSTO ARSIZIO – Gli origami insegnati ai detenuti: il Maestro della Pro Patria Scherma di Busto Giancarlo Toran, appassionato dell’arte orientale di piegare i fogli, entra nel carcere di Novara per un esperimento educativo proposto dall’associazione Brughiera CàDaMat presieduta da Matteo Tosi, garante dei detenuti a Busto Arsizio. «Ci piacerebbe portare qualche messaggio positivo anche nella struttura della nostra città» ammette Camilla Pensa, segretaria dell’associazione.

L’iniziativa

La mattina di mercoledì 27 novembre, l’associazione culturale bustocca “Brughiera CàDaMat”, presieduta da Matteo Tosi, Garante dei Detenuti per il Comune di Busto Arsizio, ha organizzato nella Casa Circondariale di Novara un piccolo corso di origami, tenuto dal Maestro Giancarlo Toran, colonna portante della Pro Patria Scherma e dello sport bustocco in generale, animo curioso e poliedrico che nelle sue peregrinazioni tra sport, logica e filosofia, si è specializzato da anni in questa affascinante disciplina orientale.

Maestro di origami

«È un’arte fatta di piccoli gesti e cose semplici, alla portata di tutti – spiega Giancarlo Toran – ma consente di dare infinite forme alla propria fantasia e di ottenere subito risultati e miglioramenti, costringendoti a liberare la mente da tutto, almeno per quei pochi momenti, perché richiede grande attenzione e precisione. Mi sembrava una disciplina perfetta da insegnare a chi ha tanto tempo e bisogno sia di regole che di sfoghi creativi. Intuizione che direi confermata dall’interesse con cui sono stato seguito e con cui abbiamo lavorato tutti insieme».

Le motivazioni

«L’idea da cui siamo partiti – sottolinea Camilla Pensa, segretaria dell’associazione Brughiera CàDaMat – era proprio quella di trovare qualcosa di piacevole da far fare a chi vive una condizione complicata come la detenzione, ma anche di dare modo a qualche papà di preparare un regalino in più per i propri figli o di avere qualcosa da insegnare loro, sempre attraverso il gioco, durante visite e colloqui, che sono momenti cruciali e delicatissimi sia per i detenuti che per i loro cari, spesso vissuti tra grandi imbarazzi e troppi non detti». L’avvicinarsi del Natale è sembrata l’occasione perfetta per questo piccolo esperimento, che verrà replicato mercoledì prossimo, ancora con gli stessi detenuti, chiamati ad andare oltre le rane salterine, le stelle e gli elicotteri imparati da Toran nelle prime due ore.

Le prospettive

La speranza è che questi “fogli piegati” possano un giorno diventare uno strumento costante nelle attività rieducative implementate dall’Ufficio Trattamento di via Sforzesca o da quelli di altri Istituti. «Qui a Novara ci siamo trovati molto bene – conclude Camilla Pensa – e siamo molto soddisfatti soprattutto di come è partito e sta proseguendo il nostro laboratorio di stampa su tessuto, quello delle magliette “amanetta”, ma ovviamente ci piacerebbe portare qualche sorriso e qualche messaggio importante anche nella struttura della nostra città. Vedremo se sarà possibile, anche perché siamo sicuri che il Maestro Toran ne sarebbe entusiasta, come si è dimostrato anche qui».

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