Caro-cimiteri a Busto, numeri choc: Farioli invita a «monitorare»

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BUSTO ARSIZIO – Il “caro-tombe” allontana il caro estinto dai cimiteri: crollano le concessioni, e il neo-delegato Gigi Farioli invita a «monitorare» il caso e apre ad una possibile «revisione del regolamento».

Nel 2017, l’aumento delle tariffe cimiteriali aveva sollevato polemiche a non finire. Il risultato di quei provvedimenti è nei numeri riportati nel Documento Unico di Programmazione approvato mercoledì sera in consiglio comunale. Una tabella che confronta le concessioni cimiteriali negli anni tra il 2017 e il 2019 (con i dati aggiornati al 31 maggio 2019).

I numeri parlano chiaro

Quest’anno, rispetto ad un numero complessivo di concessioni stimato nel bilancio di previsione in 650, ne sono state già rilevate 241 (nei primi cinque mesi dell’anno, appunto). Un numero ancora molto lontano da quello del 2017, quando le concessioni erano state 1046, ma che inverte leggermente il trend rispetto al 2018, quando il numero complessivo crollò a 403. Il crollo verticale è sia nelle nuove concessioni (quest’anno 69 in cinque mesi, contro le 184 in dodici mesi dello scorso anno, ma soprattutto contro le 236 del 2017), sia nei rinnovi (quest’anno sono stati 172 fino a fine maggio, in leggera ripresa rispetto ai 219 totali del 2018, ma sempre lontanissimi dagli 810 di due anni fa). Il tutto mentre il numero dei funerali oscilla in modo fisiologico ma rimane in linea, tra gli 800 e i 900 all’anno. Aumentano esponenzialmente invece le esumazioni: già 112 nei primi cinque mesi dell’anno, dopo che sono state rese gratuite, con un trend in crescita rispetto al 2017 (quando erano state 195). Se ne era parlato già nel corso della discussione sul bilancio di previsione, quando era emerso il dato clamoroso di una perdita di introiti per circa 650mila euro sul capitolo delle tumulazioni, con un calo da un milione a 350mila euro legato proprio alle minori richieste di concessione.

Cambio di rotta?

Ora però il nuovo assessore alla partita, Gigi Farioli, che ha ereditato dall’ex collega forzista Alessandro Chiesa la delega ai servizi cimiteriali, nell’ambito della discussione sul DUP ha aperto ad una verifica sul tema, che genera preoccupazioni palpabili. Tra le priorità del settore, c’è anche la necessità di «monitorare con attenzione gli effetti delle scelte del passato», alla luce del trend caratterizzato da «meno concessioni e meno rinnovi». E Farioli ha accennato ad una possibile «revisione di un regolamento che sta dando luogo ad interpretazioni fallaci». Si tratterebbe, come chiarisce il DUP, di «introdurre nel Regolamento Comunale di Polizia mortuaria alcuni correttivi indispensabili per chiarire le innumerevoli fattispecie interpretative, che hanno reso sin d’ora di difficile gestione alcune casistiche». E non basta il tempio crematorio, perché «per gli anni a venire si renderà necessario un puntuale approfondimento sull’evoluzione strutturale dei Cimiteri cittadini», da potenziare realizzando «un maggior numero di cellette rispetto alle sepolture destinate all’accoglimento dei feretri». Insomma, serve una correzione di rotta.

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